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Arrestato il sindaco leghista di Apricena: reati contro la pubblica amministrazione

Gravi reati contro la pubblica amministrazione: con questa accusa il sindaco leghista di Apricena, Antonio Potenza, è finito agli arresti domiciliari assieme ad altre due persone (un altro amministratore pubblico e un noto imprenditore) al termine di un’indagine della Guardia di finanza, coordinata dalla procura di Foggia.

Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di complesse e articolate attività di indagine coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, dalle prime ore di questa mattina stanno dando esecuzione all’ordinanza cautelare del Tribunale di Foggia, Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, con la quale è stata disposta l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 15 soggetti.

Dalle prime luci dell’alba il blitz della Guardia di finanza, denominato operazione ‘Madrepietra’ che vede indagate ben 25 persone. Tre delle persone accusate sono finite agli arresti domiciliari, tra cui il sindaco di Apricena, e i restanti sottoposti a misure di natura interdittiva, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, la “par condicio imprenditoriale”, la Fede Pubblica ed il Patrimonio.

Antonio Potenza era stato rieletto nel piccolo comune in provincia di Foggia nell’ultima tornata di amministrative con oltre il 71% delle preferenze. Lo scorso anno aderì alla Lega, e il coordinatore regionale del partito di allora, Andrea Caroppo, lo definì il “volto del buon governo in Puglia”.

Redazione

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