Questo straordinario messaggio che ha da sempre accompagnato il percorso umano e spirituale di ogni credente, è inciso in maniera indelebile su quelle eterne pietre che compongono la Basilica di Santa Maria di Siponto.
D’altronde i Magister medievali su ogni costruzione religiosa, dalla piccole chiese, abbazie, Monasteri, alle grandi Cattedrali, attraverso le immagini impresse sulle facciate, ma anche in tutte le altre suppellettili (arcate, cupole, capitelli, pulpiti, amboni, portali, ecc.), davano un messaggio teologico. Sono immagini a volte simboliche, a volte chiarissime.
Scene di episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento e destinati a coloro che in maniera diversa si accostavano alla chiesa (pellegrini, fedeli, persone colte ma anche semplici ,poveri e ricchi, potenti e umili) che a seconda della loro cultura percepivano questi messaggi.
Dalle nostre parti, come non ricordare quel meraviglioso portale di san Leonardo di Siponto, vero punto di incontro tra Oriente, Occidente e mondo d’Oltralpe, ma anche simbiosi tra esperienze artistiche di diversa origine culturale.
San Leonardo: prezioso gioiello di arte e cultura religiosa forse progettato o ideato da quel Guglielmus Sacerdos che orgogliosamente appose la sua firma su una lesena dell’abside esterna dell’Abbazia .
Ma la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto non è da meno: dalle forme originarie che affondano nell’architettura armena ( Ani, Bagaran, Echimzidian,ecc.), allo straordinario connubio tra il romanico pugliese esaltato dalla maestria di Magister impagabili come David o Acceptus, ma anche Romualdo, che scrissero con il linguaggio dell’arte pagine indimenticabili scolpite sulle eterne pietre di Puglia.
Al visitatore attento non può certo sfuggire l’armonia , la luminosità, insomma la bellezza della facciata principale della Basilica, quella cioè che appare in tutta la sua bellezza a chi entra dall’ingresso principale.
Oltre al portale, alle colonne e alle arcatelle di chiaro gusto orientale (armeno, come si è detto) delicato ma non eccessivamente istoriato come quello di S. Leonardo, si possono ammirare quattro rombi bellissimi nell’intaglio situati due alla sinistra del portale e altri due alla destra.
Nel primo rombo di sinistra sono intagliati dei fiori i cui petali appaiono chiusi mentre nel secondo i fiori tendono a sbocciare ( si possono osservare i petali che si stanno schiudendo).
Nel terzo rombo alla sinistra del portale i fiori hanno i petali completamente aperti. Il quarto rombo dalla sinistra del portale porta incisa una stupenda Croce greca.
Il messaggio che il Magister intendeva dare mi sembra chiaro, così si legge:
“i fiori quando sono lontani dalla luce stentano a sbocciare, ma quando poi incominciano a vederne anche i primi barlumi i loro petali si dispongono ad aprirsi ( i primi due rombi sulla sinistra del portale), ma quando sono pervasi completamente dalla luce, si aprono trionfalmente (terzo rombo dalla sinistra).
Così per l’uomo: Quanto più lontano da Cristo (la Croce greca dell’ultimo rombo) l il suo animo ma anche la sua stessa vita sono chiusi nel buio del suo limite terreno.
Ma quanto più si avvicina a Cristo, vera Luce , e vera Conoscenza, l’animo umano ma anche la sua stessa vita si aprono alla contemplazione e alla gioia della vera bellezza: quella spirituale.”
Potremmo attingere a piene mani dalle Sacre Scritture sul tema della luce:ma ne voglio citare solo due:
“Donaci occhi o Signore, per vedere la tua gloria” Salmo 84 (85)o anche:
“ Rifulse la Luce nei nostri cuori , per far risplendere la Conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo” (Corinzi 4,1, 3-6).
Articolo a cura di Aldo Caroleo, Archeoclub di Siponto