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Book Reporter #13: La distopia femminista delle Ragazze elettriche

Con l’autunno torna anche Book Reporter, la rubrica di Foggia Reporter dedicata ai libri. Ogni mese vi parliamo di un libro, cercando di incuriosirvi il più possibile e di raccontarvi a nostro modo il mese in corso attraverso la lettura di un libro da noi scelto. Che siate o meno assidui frequentatori di librerie lasciatevi trasportare dalla curiosità e dal piacere di conoscere, pagina dopo pagina, storie sempre diverse. Il libro di cui vogliamo parlarvi oggi si intitola Ragazze elettriche.

Ottobre sta per terminare e ormai possiamo dire di essere in pieno autunno. Il plaid ai piedi del letto, il primo maglione della stagione che pizzica leggermente il collo. La torta di mele che profuma la casa, la pioggia che ci sveglia con il suo tintinnio, la zucca mangiata in mille modi, le tradizioni dei paesini della provincia. Le castagne roventi che ci fanno bruciare e annerire le dita, le tisane calde e le serate passate davanti alla TV. No, non ci siamo dimenticati dei libri, sono loro i veri protagonisti del nostro autunno, con le loro storie, le loro pagine da girare e rigirare davanti ad una cioccolata calda.

Questa volta vogliamo proporvi un libro molto particolare, figlio del nostro periodo storico, che cavalca le polemiche legate al movimento #metoo dei mesi passati e le forti dichiarazioni di Asia Argento. Ragazze elettriche di Naomi Alderman, Edizioni Nottetempo,  vincitore del Baileys Women’s Prize 2017, è un romanzo distopico al femminile, visionario, elettrizzante, disarmante, scioccante e dai toni fantascientifici. L’autrice ci fionda in un universo parallelo, nel quale non possiamo fare a meno che constare quanto il potere e le sue perversioni siano nocive a qualsiasi essere umano, che sia questo uomo o donna.

Ci troviamo davanti un mondo in cui tutto sembra ribaltato, e se in un primo momento riusciamo a pensare: “Ben gli sta, ora l’uomo capisce cosa può provare la donna in determinate situazioni”, l’attimo dopo ci ritroviamo disarmati, facciamo un passo indietro, e ci fermiamo a riflettere.

Il giovane deglutisce nervosamente. “Chiedo scusa!”, dice. 

“Ti ho permesso di parlare?”

Lui abbassa lo sguardo a terra.

“Sei il solito uomo,” dice, “che non sa stare zitto, che pensa che vogliamo sempre sapere ciò che lui ha da dire, che non fa che parlare, parlare, interrompendo i superiori.”

Provate ad invertire il soggetto maschile con quello femminile, e viceversa, cosa viene fuori? Alle lettrici sembrerà di assistere a una delle tante conversazioni sessiste che purtroppo sono solite ascoltare quasi ogni giorno. L’autrice ha voluto ottenere proprio questo, farci comprendere quando sia orrendo un sistema governato dal senso del potere.

Questo romanzo, con le sue 400 pagine, scompagina il racconto del futuro prossimo e penetra nelle vene della crudeltà che abita chiunque si senta in dovere di esercitare una qualsiasi forma negativa e totalizzante di potere su un altro. Per citare la cara proprietà commutativa che abbiamo imparato alle elementari: “cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia”.

Le ragazze elettriche di Naomi Alderman fanno paura

Le protagoniste di questo romanzo corale, sono perlopiù adolescenti, e giorno dopo giorno scoprono di avere una fonte di elettricità contenuta in una matassa all’interno della clavicola. Iniziano ad esercitarsi ma non sempre riescono a controllare le scariche e così finisce che ogni volta che perdono la calma fulminano qualcuno, spesso i loro coetanei maschi.

“Alcuni giorni ha dentro di sè tanta di quella potenza da far scattare le valvole del contatore elettrico di casa anche solo accendendo la luce. Altri invece, non ne ha per niente, nemmeno quella sifficiente a difendersi se per strada viene alle mani con qualche ragazza. Circolano appellativi odiosi, adesso, per una ragazza che non sappia o non voglia difendersi. Ritardata, la chiamano, e batteria scarica”.

Inizialmente si pensa che questo fenomeno sia passeggero, che sia legato solamente alle adolescenti, ma poco dopo ci si rende conto che questo potere così devastante si può trasmettere anche alle donne adulte, alle madri, alle zie, alle nonne, insomma alle donne più grandi. Cosa succederebbe se tutte le donne del pianeta fossero in grado di eliminare con potentissime scosse elettriche tutti gli uomini?

Sicuramente non avrebbero più paura di girare da sole quando cala il sole, lo spray al peperoncino in confronto alla loro “naturale” arma è una carezza; certamente potrebbero sentirsi libere di esprimere il loro pensiero, non sarebbero più viste e considerate come il sesso debole, ma il sesso da temere. Con questo loro potere non solo fisico ma anche mentale potrebbero sottomettere gli uomini e renderli schiavi, potrebbero fare tante cose, ma a cosa si arriverebbe?

“Si verificano strani movimenti, non solo nel mondo, ma proprio lì, negli Stati Uniti d’America. Sono visibili su internet. Ragazzi che si vestono da ragazze per sembrare più potenti. Ragazze che si vestono da ragazzi per scrollarsi di dosso il segno di quel potere, o per lanciarsi su qualcuno che non sospetta niente, come lupi travestiti da pecore”.

L’ascesa al potere delle donne non è altro che il riflesso dei regimi guidati dagli uomini, l’unica differenza è che se prima le vittime erano le donne ora lo sono gli uomini. Siamo spinti più che mai a fare un’inevitabile analisi sul nostro tempo e sulle polemiche che aleggiano sulle questioni di genere. Chi ora si sente sottomesso, domani potrebbe vestire i panni del tiranno e viceversa, ma a cosa porterebbe? Ci sarebbero sempre ingiustizie, morti e soprusi, cambierebbe solamente il sesso di chi muove i fili e di chi subisce.

Ragazze elettriche è una sottile e scioccante provocazione che vi lascerà con il fiato sospeso e a bocca aperta. Un libro che non vuole dare risposte, ma porre delle domande, delle riflessioni. Ragazze elettriche è la fotografia del nostro presente, del nostro mondo, all’incontrario, e che ci spinge a guardare tutto con occhi diversi, perchè le donne possono essere forti e possono far sentire la propria voce anche senza avere nel corpo l’elettricità.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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