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Il brevetto unico: cosa è e come si registra

Il Consiglio dei Ministri del Governo, in data 14 febbraio 2019, ha approvato in via definitiva il Brevetto Unico Europeo. Il testo approvato detta nuove disposizioni europee al fine di migliorare la protezione dei marchi e dei brevetti in tutti i Paesi membri dell’UE.

Cos’è il Brevetto Unico Europeo?

Con il Brevetto Unico Europeo alle aziende da oggi basterà presentare presso l’European patent office (EPO) una sola domanda di registrazione del marchio. In termini pratici, questo significa pagare i costi relativi in un’unica soluzione, avendo una copertura su tutto il territorio europeo, anziché pagare 26 volte, una per ogni Stato aderente.

Questo particolare brevetto consente al titolare di presentare un’unica domanda centralizzata di concessione, redatta in una lingua a scelta tra inglese, francese o tedesco ed avanzata all’UEB attraverso degli uffici nazionali competenti, con lo scopo di ottenere negli Stati membri dell’UEB da lui designati gli stessi diritti che deriverebbero da un brevetto nazionale ottenuto negli stessi Stati.

Dunque, sintetizzando, il Brevetto Unico Europeo consente di ottenere la protezione del brevetto in un massimo di 26 Stati membri dell’UE presentando un’unica richiesta all’EPO.

I vantaggi del Brevetto Unico Europeo

Con l’introduzione del Brevetto Unico europeo, oggi un inventore può proteggere la propria invenzione in Europa. L’UEB esamina le domande di brevetto europeo a livello centrale, risparmiando agli inventori i costi delle applicazioni parallele, garantendo al tempo stesso un’elevata qualità dei brevetti concessi. Allo stesso tempo, però, i brevetti europei concessi devono essere convalidati e mantenuti individualmente in ciascun paese in cui entrano in vigore.

Questo significa che potrebbe trattarsi di un processo complesso e potenzialmente molto costoso. Infatti, i requisiti di convalida differiscono tra paesi e possono portare a costi diretti e indiretti elevati, compresi costi di traduzione, tasse di convalida ed i costi di rappresentazione associati , come le spese legali addebitate per l’amministrazione del brevetto. Questi costi possono essere anche considerevoli e dipendono dal numero di paesi in cui il titolare del brevetto desidera convalidare il Brevetto Unico Europeo.

Come avviene la registrazione

La procedura di deposito, esame e concessione del Brevetto Unitario Europeo è affidata all’Ufficio Brevetti Europeo (EPO) che si sovrappone all’usuale procedura a cui sono soggette le attuali domande di brevetto europeo. Entro un mese dalla concessione del brevetto europeo, il titolare dovrà scegliere se convalidarlo come Brevetto Unitario Europeo oppure se proseguire con la normale convalida negli stati europei d’interesse.
Nel caso in cui il deposito sia effettuato in una lingua che non è una delle lingue ufficiali dell’EPO (inglese, francese o tedesco) sarà fondamentale poi tradurlo in una lingua ufficiale.

Una volta avvenuta la concessione, nel caso in cui il brevetto venga pubblicato in inglese sarà fondamentale produrre una traduzione in un’altra lingua ufficiale dell’Unione Europea (ad esempio l’italiano), altrimenti sarà necessaria una traduzione in inglese se il brevetto è stato pubblicato in tedesco o in francese.

L’importanza della traduzione del brevetto

Come abbiamo visto, quindi, la traduzione di brevetti diventa fondamentale.
Proprio per questo motivo è importante rivolgersi ad un’agenzia di traduzione brevetti. Questo perché, come facilmente intuibile, la traduzione di un brevetto richiede una scrupolosa attività di ricerca sulle fonti ufficiali in modo da accertarsi che non esistano già marchi o brevetti identici al proprio. Oltre a questo, servono precise competenze tecniche, in quanto si tratta di descrivere e valorizzare un’innovazione che può riguardare invenzioni industriali, modelli di utilità, nuovi farmaci e varietà vegetali. Ecco perché l’esattezza terminologica è fondamentale in quanto deve sposarsi con la più rigorosa fedeltà al testo di partenza. Inoltre, la traduzione di brevetti deve attenersi al “codice” proprio della materia brevettuale, che vede ogni brevetto suddiviso nelle sue componenti strutturali specifiche:

  • Titolo,
  • Riassunto,
  • Stato della tecnica,
  • Esposizione del trovato,
  • Descrizione forma preferenziale,
  • Eventuali disegni,
  • Rivendicazioni principali e secondarie.

Infine, non meno importante sarà la chiarezza espositiva, essenziale al fine di non limitare l’ambito di tutela dell’invenzione rivendicata e accelerare la procedura di first filling.

Redazione

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