Viaggi e turismo
Celenza Valfortore, quel piccolo borgo che domina la Valle del Fortore

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Celenza Valfortore – Chiamato fino al 1862 sempicemente “Celenza”, Celenza Valfortore è un piccolo borgo del Sub Appennino Dauno Settentrionale, un luogo magico, ricco di storia e tradizioni, dove il tempo sembra essersi fermato.
Attualmente il borgo dei Monti Dauni al confine con il Molise è abitato da 1.569 abitanti, e si presenta ai visitatori come un piccolo scrigno di pietra avvolto dai boschi. La natura avvolge l’abitato e dona al caratteristico paesino che spunta su una collina, un’atmosfera magica e suggestiva. Circondato da un’antica cinta muraria, l’antica Celenna, sembra riposare tranquilla e protetta, avvolta dal profumo dei boschi e dai meravigliosi colori della natura del Sub Appennino.
Camminare tra le viuzze di Celenza significa fare un salto indietro nel tempo, in una dimensione che profuma di tradizione e di vecchie storie. Entrando dalle due antiche porte della città, Porta San Nicolò e Porta Nuova, si ha l’impressione di trovarsi immersi in una vera e propria opera d’arte

Su tutto il borgo spicca l’imponente Torre Merlata, annessa al Palazzo Baronale del Quattrocento ricostruito più volte da Giovanni Gambacorta, dalla quale è possibile ammirare la valle del Fortore e la Diga di Occhito, un caratteristico ambiente naturale creato dall’uomo di notevole rilevanza naturalistica e storica. Alcuni storici, infatti, affermano che la famosa battaglia di Canne, che vide Annibale vincitore contro l’esercito romano durante la seconda guerra punica, sia avvenuta dove oggi si sviluppa il lago.

Il fascino storico di questo luogo non finisce qui. La tradizione attribuisce la fondazione di un nucleo urbano vero e proprio, Celenna, all’eroe omerico Diomede. L’abitato venne distrutto dai romani nel 275 a.C. a seguito della sconfitta di Pirro, di cui era alleata, e si tramanda storicamente che i suoi resti vennero cosparsi di sale per ordine del Console Manlio Curio Dentato.
La popolazione si radunò sulla collina che tuttora è sede della città e rifondò il centro abitato col nome di Celentia ad Valvam. In seguito, nel periodo bizantino il nome venne modificato in Celentia in Capitanata.
Se passate in questo caratteristico borgo dei Monti Dauni, tra le viuzze e le piazzette, ci sono alcuni interessanti luoghi che meritano di essere visitati, come il Monastero di San Nicola e il suo Antiquarium, e la Chiesa Madre di Santa Croce. Non dimenticatevi di scattare qualche foto ai bellissimi e storici edifici che puntellano il borgo, e ammirare i meravigliosi e pittoreschi scorci che Celenza Valfortore ha la fortuna di vantare.

Crediti Foto: visitmontidauni.it
Attualmente il borgo dei Monti Dauni al confine con il Molise è abitato da 1.569 abitanti, e si presenta ai visitatori come un piccolo scrigno di pietra avvolto dai boschi. La natura avvolge l’abitato e dona al caratteristico paesino che spunta su una collina, un’atmosfera magica e suggestiva. Circondato da un’antica cinta muraria, l’antica Celenna, sembra riposare tranquilla e protetta, avvolta dal profumo dei boschi e dai meravigliosi colori della natura del Sub Appennino.
Camminare tra le viuzze di Celenza significa fare un salto indietro nel tempo, in una dimensione che profuma di tradizione e di vecchie storie. Entrando dalle due antiche porte della città, Porta San Nicolò e Porta Nuova, si ha l’impressione di trovarsi immersi in una vera e propria opera d’arte

Su tutto il borgo spicca l’imponente Torre Merlata, annessa al Palazzo Baronale del Quattrocento ricostruito più volte da Giovanni Gambacorta, dalla quale è possibile ammirare la valle del Fortore e la Diga di Occhito, un caratteristico ambiente naturale creato dall’uomo di notevole rilevanza naturalistica e storica. Alcuni storici, infatti, affermano che la famosa battaglia di Canne, che vide Annibale vincitore contro l’esercito romano durante la seconda guerra punica, sia avvenuta dove oggi si sviluppa il lago.

Il fascino storico di questo luogo non finisce qui. La tradizione attribuisce la fondazione di un nucleo urbano vero e proprio, Celenna, all’eroe omerico Diomede. L’abitato venne distrutto dai romani nel 275 a.C. a seguito della sconfitta di Pirro, di cui era alleata, e si tramanda storicamente che i suoi resti vennero cosparsi di sale per ordine del Console Manlio Curio Dentato.
La popolazione si radunò sulla collina che tuttora è sede della città e rifondò il centro abitato col nome di Celentia ad Valvam. In seguito, nel periodo bizantino il nome venne modificato in Celentia in Capitanata.
Se passate in questo caratteristico borgo dei Monti Dauni, tra le viuzze e le piazzette, ci sono alcuni interessanti luoghi che meritano di essere visitati, come il Monastero di San Nicola e il suo Antiquarium, e la Chiesa Madre di Santa Croce. Non dimenticatevi di scattare qualche foto ai bellissimi e storici edifici che puntellano il borgo, e ammirare i meravigliosi e pittoreschi scorci che Celenza Valfortore ha la fortuna di vantare.

Crediti Foto: visitmontidauni.it
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