Economia

CGIL, crisi viticoltura nei 5 Reali Siti: situazione gravissima

La Peronosora sta mettendo in ginocchio l’intero sistema vitivinicolo di Orta Nova, Ordona, Carapelle, Stornara e Stornarella

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“La crisi dovuta al pesante attacco di Peronospora sta mettendo in ginocchio l’intero sistema vitivinicolo dei 5 Reali Siti (Orta, Ordona, Carapelle, Stornara, e Stornarella), e non esclude l’area di Cerignola ed altri importanti comuni che su questa produzione incentrano buona parte della loro economia. Urge che la problematica sia affrontata in modo corale dalle Istituzioni e dai soggetti economici e sociali coinvolti sulla questione”. È quanto denunciano il segretario generale della Camera del Lavoro di Foggia, Maurizio Carmeno, e il coordinatore della Cgil nei 5 Reali Siti, Daniele Calamita.

“Notiamo che in queste ore alcuni Sindaci in modo autonomo e senza che vi sia stata una reale concertazione avanzano richieste e proposte che a nostro avviso sono parziali e saranno dei pannicelli caldi – segnalano i due dirigenti -. E se anche accolte, non affronteranno minimamente la questione considerato che è complessa e non riguarda solo le aziende agricole. Serve una visuale d’insieme, proprio per questo a metà giugno come sindacato avevamo chiesto a tutti i sindaci dell’area di convocare un incontro con i soggetti economici e sociali coinvolti, per provare ad affrontare la questione in modo compiuto, ma ad oggi verifichiamo solo iniziative singole e non una risposta corale di sistema”.

Chi pensa che la questione riguarda soltanto il settore primario e soltanto la provincia di Foggia, sbaglia la valutazione, per la Cgil. “A nostro avviso la problematica riguarda la gran parte delle aziende agricole che da un lato si sono indebitate con le farmacie agricole e dall’altro non avranno produzione viticola e quindi all’indebitamento si somma anche un mancato reddito, con rischio che si estende alla produzione 2024 se non si attua un piano fitopatologico adeguato a eliminare il patogeno. A questo va ancora aggiunto il sistema delle coltivazioni in biologico che ha azzerato la produzione e rischia sanzioni economiche se attua trattamenti non consentiti oltre al rischio di perdere la certificazione bio”.

Vi è ovviamente da considerare la ricaduta sul mondo del lavoro agricolo che, giova ricordarlo, “fra i 5 Real Siti e Cerignola rappresentano il 37,2% della forza lavoro totale provinciale. Gli addetti agricoli totali della provincia di Foggia sono 39.855 e quelli residenti sull’area 5 reali siti e Cerignola sono 14.833; lavoratori che rappresentano il 23,5% dei cittadini in età lavorativa dell’area (5 Reali Siti e Cerignola); questi lavoratori/cittadini perderanno reddito e attività lavorativa – potatura verde, vendemmia e potatura secca – e inevitabilmente perderanno reddito futuro per difficolta a raggiungere i requisiti per la disoccupazione agricola, così come perderanno montante previdenziale pensionistico.

Ma la filiera non si ferma qui, perché il fenomeno investe “anche la cantine enologiche – sociali e private – che se da un lato avranno ridotta produzione enologica e attività lavorativa, facendo saltare tutto il sistema dei lavoratori stagionali e crisi settoriale per i dipendenti fissi, dall’altro devono sottostare a quanto stabilito dall’Europa sulla distillazione da esubero, il che significa mandare a distillazione vino che materialmente non sarà in esubero bensì in penuria, perdendo fette di mercato e con rischi sulla qualità della poca vinificazione che faranno (vini con potenziale basso contenuto alcolico)”.

Ma il sistema è fatto anche da tante aziende di trasporto “che materialmente non trasporteranno nulla – ricordano Carmeno e Calamita -, da aziende del vetro (bottiglie), di imballaggi (cartoni e tetrapak, lattine ecc…) che non produrranno e venderanno con inevitabili ripercussioni sul mondo del lavoro. Aziende che per essere chiari non sono solo della provincia di Foggia o della Puglia. Da qui e da questa visione più complessiva, auspichiamo che chi ha ruoli istituzionali comprenda la complessità e finalmente avvii un confronto con tutti i soggetti, al fine di confrontarci e individuare delle possibili soluzioni e una linea comune che non lasci nessuno per strada”.

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