Quella magica scia della cometa Neowise: a Vieste gli astri diventano protagonisti con gli Astrofili Dauni

Con l’arrivo di agosto la cometa Neowise lascia il nostro cielo. Ma il fascino degli astri non smette di fare presa. Certo, la cometa è stata l’ultimo fenomeno astronomico che ha tenuto con il naso per aria studiosi, appassionati e non. Viste da vicino, le comete, sono corpi celesti relativamente piccoli, composti da rocce, metalli e gas ghiacciati come acqua e anadride carbonica: una realtà lontana dalla nostra immaginazione se pensiamo invece allo spettacolo affascinante che si para dinanzi ai nostri occhi oppure – per i più fortunati o attrezzati – dinazi alla lente del telescopio.
Le comete si differenziano in base alla durata del moto di rivoluzione attorno al sole, ovvero, al tempo che impiegano per completare un orbita attorno alla stella madre del nostro sistema solare, distinguendosi in comete di lungo periodo oppure comete di corto periodo fino a quelle che non fanno più ritorno.
La cometa Neowise è una di quelle che, invece, farà ritorno, ma noi, purtroppo non avremo la fortuna di rivederla: scoperta il 27 marzo del 2020, la cometa ha un moto di rivoluzione di circa 6768 anni; per noi umani il prossimo appuntamento sarà nell’anno 8000.
Comparsa nei nostri cieli dai primi di luglio, ha toccato il punto più vicino alla terra lo scorso 23 luglio, ponendosi a crica 103 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Ci ha lasciati definitivamente il 1 agosto, perdendo man mano luminosità: ma a testimonianza di questo spettacolo gli scatti dell’Associazione Astrofili Dauni con cui abbiamo trascorso una serata all’insegna delle osservazioni astronomiche con base dalla baia di Molinella, a Vieste, decretata dagli astrofili il punto migliore per potersi dedicare alle osservazioni in terra viestana, un luogo abbastanza riparato dall’inquinamento luminoso anche se, il punto più buio del Gargano resta Torre dell’Aglio, nei pressi di Mattinata.

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Ad accoglierci in una consueta serata che riunisce i soci e gli appassionati di astri e pianeti, Nunzio Micale, giovane di origini viestane, una passione per l’astronomia sublimata in astrofotografia, punto di riferimento per gli appassionati del genere nonostate la sua giovane età, promotore della divulgazione di questa affascinante disciplina nella nostra provincia, fino alla creazione dell’Associazione che oggi vede tra i suoi partecipanti anche Rocco Scarnecchia, Lucia Ciuffreda, Carlo Viola, Emiliano Maramotte e Piero Roca.
Aspettiamo il tramonto per iniziare con le prime nozioni di astromonia: la prima regola per orientarsi nella volta celeste è quella di individuare la Stella Polare. Da qui puntare telescopio e macchine fotografiche per le prime osservazioni. C’è trepidazione per la cometa Neowise che appare come un puntino verde che lascia dietro di sè una scia evanescente.
E dopo aver visto con i propri occhi la cometa, come fare per conservarne per sempre il ricordo? Fotografarla non è un gioco da ragazzi, anzi…
“La cometa si può osservare con un binocolo oppure con l’uso di un telescopio – spiega Nunzio Micale – tuttavia, per immortalarla in tutta la sua bellezza, occorre uno scatto di trenta secondi, impostando un’ ISO800 e una focale di 18mm: sono queste le condizioni per immortalare sia la coda di polveri che vediamo ad occhio nudo con un colore giallastro che la coda di ioni di una colorazione blu violetto, una scia molto sottile generata da gas che vengono ionizzati dalla radiazione solare“.
Insomma suggerimenti tecnici e strategie conosciute dagli appassionati di astrofotografia che ci regalano ogni giorno sui social foto splendide dei corpi celesti che conquistano un target sempre più ampio. E anche se non doveste riuscire da subito ad ottenere buoni risultati, chi partecipa agli incontri degli Astrofili Dauni non va mai via a mani vuote: non solo perché ha potuto prendere parte alle osservazioni ma anche perché potrà custodire il ricordo di quello che ha visto sul proprio cellulare. Dopotutto la prima osservazione non si scorda mai così come quella della cometa Neowise che è diversa da tutte le altre.
Che cosa rende unica questa cometa?
E’ la sua coda – spiega ancora Nunzio Micale – che, in astrofotografia appare con la presenza di bande sincroniche, presenti in regioni di minore o maggiore intensità. Sono dovute a frammenti che si distaccono dal nucleo e che vengono rimodellati dalla pressione della radizione solare, determinando questa caratteristica della coda che, nella parte terminale, appare suddivisa a bande“.

Non solo per le future comete ma anche per dilettarsi avvistando gli altri astri o semplicemente per osservare le costellazioni: la tecnologia arriva in soccorso degli aspiranti astrofili come suggerisce ancora Nunzio: “L’osservazione è un attività che richiede pazienza.
E’ opportuno munirsi di carte che indichino la posizione, come nel caso della cometa, per verificare dove si trova in quel determinato giorno. Molto utile è l’app SkySafari, nella sua versione gratuita, che, sintonizzata con il GPS vi farà scoprire tutti i segreti del cielo sopra la vostra testa”.
E infatti, le osservazioni non finiscono qui. E’ una splendida notte estiva con il cielo terso e la luna alta nel cielo. Proprio con lei, un meraviglioso incontro ravvicinato: possiamo osservare la sua superificie scalfita dai crateri e quelli che in gergo si definiscono mari, macchie scure che sembrano catturare il silenzio dello spazio.

Ma la Luna non è da sola: grande emozione anche per l’osservazione di Giove, visibile anche ad occhio nudo come una delle stelle più splendendi. Il pianeta, attraversato da fasce parallele all’equatore possiede un fascino magnetico grazie ai venti vorticosi che caratterizzano la sua superficie.
Gran finale con l’osservazione di Saturno, sesto pianeta del sistema solare, il più lontano che può essere avvistato ad occhio nudo: può essere riconosciuto tra le stelle poiché a differenza di queste ultime non appare come un pianeta scintillante. Dal telescopio si possono vedere distintamente i suoi anelli, che sorpresa constatare che è proprio così come lo immaginiamo!

“Individuare un buon punto di osservazione e allenare l’occhio ci permette non solo di realizzare le osservazioni astronomiche di questa sera ma anche quello che accade in continuazione nell’universo – conclude Nunzio – nello spazio si verificano in continuazione tempeste sui pianeti simili ai temporali sulla terra così come eclissi tra satelliti e tanto altro ancora. E’ importante però guardare con attenzione il cielo, che può riservare sempre qualche bella sorpresa“.
Prossimo appuntamento da non perdere quello con le lacrime di San Lorenzo: chi non riesce mai ad avvistare la sua stella cadente, forse, con le indicazioni giuste, quest’anno potrà finalmente assistere allo spettacolo delle Perseidi, lo sciame di meteore che come da tradizione avviene nella notte tra il 9 e il 10 agosto ma non solo. Siete pronti ad esprimere il vostro desiderio insieme al gruppo degli Astrofili Dauni?
Per info: https://www.gruppoastrofilidauni.org/