Storie di successo

Le "magiche " note di Daniela Giordano

Torna la nostra rubrica “Storie di successo”. La protagonista odierna è la foggiana Daniela Giordano, una delle pianiste più interessanti del panorama musicale. Dopo il diploma in pianoforte, conseguito con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, presso il Conservatorio di Foggia, inizia a confrontarsi con la realtà internazionale.

Consegue un Master Advanced in Piano Performance in Svizzera, un secondo Master a Salisburgo e, infine, supera l’audizione per l’Accademia Nazionale di Roma. È stata pluripremiata in numerose competizioni nazionali ed internazionali. Ha inciso il disco Giordano 2.0, la prima monografia sull’opera per pianoforte di Umberto Giordano, che ha ottenuto il riconoscimento da parte del Comitato tecnico scientifico istituito dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali per i 150 anni dalla nascita del compositore. Attualmente è docente di pianoforte presso il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo. Ecco le sue parole.

Com’è nata questa sua passione per la musica?

Ho scoperto la passione per la musica da piccola, per gioco. La mia non è una famiglia di musicisti, ma in casa avevamo una tastiera ed io mi divertivo ad inventare nuove melodie e suonare ‘ad orecchio’ le sigle dei cartoni animati, pur senza conoscere le note.

Questa attitudine particolare ha colpito mia madre, che mi ha iscritto ad un corso di pianoforte. Così ho cominciato a studiare musica e non ho più smesso.

C’è un modello al quale si ispira?

Sicuramente ci sono tanti musicisti e artisti, del presente e del passato, che hanno rappresentato un punto di riferimento importante nel mio percorso ed hanno animato la mia esperienza musicale. Tuttavia non mi piace ispirarmi ad un modello. Penso che ogni musicista, soprattutto quando si tratta di un interprete, debba ricercare una propria personalità unica ed originale, che lo caratterizzi e lo renda inconfondibile. Ognuno deve trovare il proprio ‘suono’ ed esprimerlo al meglio.

Quali progetti ha in cantiere?

Mi farà ancora compagnia Umberto Giordano. Infatti, a maggio sarò ospite al Conservatorio Verdi di Milano con il progetto Giordano 2.0, che replicherò anche nel cartellone di Milano Piano City. Poi sarò in concerto a Spoleto, durante il Festival dei due Mondi. E, per la prossima stagione, mi attende una lunga ed eccitante tournée in Cina.

Ha ancora dei sogni che desidera realizzare?

Il mio sogno più grande è quello di avere sempre un nuovo sogno da realizzare: suonare bella musica in nuovi posti, condividere emozioni ed esperienze.

Un sogno nel cassetto è anche quello di andare nello spazio. Magari un giorno riusciranno a portarci un pianoforte e mi piacerebbe suonare anche lì.

Chiudiamo con una domanda di rito: cosa rappresenta per lei Foggia?

Per me Foggia è un legame, una radice. É parte di me.

L’odore del sugo la domenica, il calore della famiglia, i ricordi del liceo. In Conservatorio, a Foggia, ho mosso i miei primi passi musicali, mi sono formata e riempita di sensazioni ed esperienze che racconto ancora oggi quando suono.

Da Foggia sono partita e a Foggia mi piace tornare, per riscoprire le emozioni con cui sono cresciuta e riviverle da grande.

Valerio Palmieri

Giornalista praticante, laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Foggia. Laureato in Filologia moderna con 110 e lode. Da sempre sono appassionato di scrittura e, dopo varie collaborazioni, da gennaio 2017 sono redattore di Foggia Reporter. Mi occupo principalmente di politica, eventi religiosi e interviste. Sono convinto che la comunicazione digitale sia lo strumento più efficace per attuare quella rivoluzione culturale che tanto bene può fare al nostro territorio locale e nazionale.

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