Ergastolo Impagnatiello, le motivazioni della sentenza: premeditò per sei mesi l’omicidio di Giulia
Le motivazioni dei giudici che hanno pronunciato la sentenza di primo grado. Già nel dicembre del 2022 l’ex barman aveva “accarezzato l’idea di sbarazzarsi della compagna”.

MILANO – Alessandro Impagnatiello ha premeditato l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano per “quasi 6 mesi”. Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise nelle motivazioni della condanna all’ergastolo dell’ex barman del caffè Armani. Per la Corte dal 12 dicembre del 2022, l’uomo “ha accarezzato l’idea di sbarazzarsi della compagna – che pochi giorni prima gli aveva rivelato di aspettare un bambino da lui -“, digitando sul web la ricerca di veleno per topi”.
Da quel momento “non ha più abbandonato quel proposito criminoso; anzi lo ha fatto crescere e maturare dentro di sé, mentre in via parallela e speculare si intensificava e si consolidava la relazione segreta” con un’altra donna. Così dalle prime navigazioni esplorative sul web, è passato alle vie di fatto. Per due volte, ripercorrono i giudici, Impagnatiello ha somministrato il topicida alla compagna nel sonno: mentre lei dormiva, approfittando della sua bocca socchiusa, le ha dato il bromadiolone in compresse, il Rodenticid.
Quanto accaduto il 27 maggio 2023, quando ha colpito Giulia con 37 coltellate, dopo che lei e la donna con cui aveva una relazione parallela si erano incontrate, “ha determinato una svolta”. È stato in quel momento che Impagnatiello “ha compreso che il castello di bugie con cui aveva tenute entrambe le donne in scacco era crollato”.
Per i Giudici la scelta di portare avanti la gravidanza ha segnato la condanna a morte della giovane. “Non può non osservarsi che Giulia, qualora avesse mantenuto ferma quella decisione di abortire, costretta ad un passo così doloroso dal comportamento immaturo ed ondivago del compagno, molto probabilmente subito dopo avrebbe interrotto la relazione con lui, avrebbe abbandonato l’abitazione di Senago, si sarebbe salvata dalle condotte lesive che lo stesso ha posto in essere su di lei nei mesi successivi, deflagrate il 27 maggio nella feroce condotta di accoltellamento, ed oggi sarebbe ancora viva”. (foto Avvenire)