Fascino ed emozione nella Daunia della Settimana Santa

Come in tutta la Puglia, anche in Daunia è giunto uno dei momenti più affascinanti dell’anno, la Santa Pasqua, a cui precede la suggestione e il pathos dei giorni della Settimana Santa. In quest’occasione, ogni borgo di Capitanata esprime grande sacralità: immancabile il rito della Via Crucis, che trascina dietro di sé la sacra fede liturgica e la pietà popolare. Così, nelle prime giornate soleggiate di una neonata primavera, i turisti si affacciano con curiosità fra il Gargano e il Subappennino Dauno, pronti a farsi travolgere dal credo religioso. Al suono solenne delle campane il silenzio rimbomba di emozione, la gente si riversa in strada per assistere allo spettacolo dal giovedì che precede la Pasqua. Il Giovedì Santo, appunto, il giorno in cui a Foggia, durante il Triduo Pasquale, al suono congiunto delle campane delle ore 19.00 ha luogo la visita ai Sepolcri, la sacra escursione per eccellenza ad un numero dispari di chiese del centro storico. Il Venerdì Santo, invece, si distingue per l’incontro toccante fra la Madonna e Gesù attraverso una spettacolare corsa dei rispettivi simulacri. Una tradizione ben radicata in gran parte del Tavoliere come a San Severo, cittadina legata al culto dell’Addolorata e al miracolo della Pietà fin dal Medioevo, che come Foggia si dedica ancora oggi la Settimana Santa tutto punto in bande suonanti e ricchi addobbi floreali nella cornice storico artistica del centro. Un po’ diversa, ma non meno famosa, la
processione dell’Addolorata con le “fracchie” di San Marco in Lamis: gigantesche torce coniche trasportate al suono dello “Stabat Mater” compongono uno spettacolo scenografico ed emozionate degno di nota. Proprio come la processione dei “pappalusce” e lo Sparo delle Quarantane di Monte Sant’Angelo, dove incappucciati e pupazzi “scacciademonio” ravvivano l’onirico stile made in Puglia.
La “Summàna Sante” incalza anche sul versante appenninico: qui le “Verènelle” scendono in strada già il Venerdì delle Palme, mentre la morte del Cristo è allusa al rumore del “truccule”. Si può ben capire, dunque, che in tutta la Daunia impegno ed arte sono il connubio perfetto per l’organizzazione di spettacoli fedeli alla Passio Cristi. Lo stesso zelo che traspare in cucina dove la tradizione popolare conferma ulteriormente gli echi di contaminazioni orientali e spagnole. Come voleva l’antico costume, Pasqua serve sulle tavole daune primizie autoctone di stagione in cui le uova sono il leit motiv della festa: dal Benedetto, antipasto a base di formaggi, salumi ed agrumi, fino all’intramontabile pasta al forno e all’agnello con cardoncelli. Non possono mancare le squarcelle (taralli dolci) e il dessert pugliese per eccellenza: la pizza di ricotta.
Tutto ciò è solo un’anticipazione, il resto scopritelo e vivetelo direttamente voi!