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Femminicidio di Orta Nova: Filomena morta per difendere la figlia da un uomo violento

Quanto vale la vita di una donna? Che valore diamo alla vita? A queste domande sembra non esserci una risposta di fronte alla terribile notizia che in questi ultimi giorni sta investendo la cittadina di Orta Nova. Ancora morte, lacrime e un senso di vuoto che si respira tre le vie della cittadina dei Reali Siti, in provincia di Foggia. Dopo la strage famigliare che ha sconvolto settimane fa tutti i suoi cittadini, Orta Nova si prepara a salutare per l’ultima volta un’altra sua figlia, Filomena Bruno.

Filomena è morta per difendere sua figlia. E’ stata accoltellata più volte Filomena, davanti agli occhi dell’anziana madre. È la 72esima vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. Settantadue donne uccise, un dato che fa venire i brividi, un numero che cela in sè dolore, sofferenza, rabbia e tanto sconforto. Filomena fa parte di quell’orribile numero per colpa dell’ossessione di un uomo, Cristoforo Aghilar.

Nelle concitate ore di ieri, nella cittadina dei Reali Siti, sono giunti anche i corpi speciali dei Cacciatori di Puglia che hanno passato al setaccio il comune foggiano per riuscire a trovare e consegnare alla giustizia l’assassino. L’uomo è stato trovato e fermato ieri sera a Carapelle. Chi è Cristoforo Aghilar? L’assassino di Filomena è un 36enne pregiudicato evaso dai domiciliari ed ex fidanzato della figlia della vittima.

L’uomo era detenuto per reati contro il patrimonio, in particolare per alcuni assalti ai bancomat. Aghilar era ossessionato dal pensiero di riconquistare la figlia di Filomena e, una settimana prima dell’omicidio, questa sua disperata e feroce ossessione lo aveva portato a minacciare con una pistola l’ex suocera per ottenere notizie sulla ragazza. Per questo motivo, Filomena negli ultimi giorni era andata a dormire a casa dall’anziana madre ed era stata sottoposta a misure di vigilanza dai Carabinieri di Orta Nova, con l’obbligo di comunicare ai militari ogni spostamento.

Cristoforo Aghilar nel settembre scorso era evaso dai domiciliari ed era fuggito in Germania con la 21enne fidanzata, la figlia di Filomena. Una volta arrivati in Germania, però, la ragazza si sarebbe accorta del carattere violento dell’uomo. I famigliari, venuti a conoscenza dello stato di paura in cui viveva la ragazza, l’avrebbero convinta a tornare in Italia e ad abbandonare il fidanzato.

Ecco che arriviamo a quanto accaduto nelle ultime settimane. La minaccia subita da Filomena e poi il tragico epilogo. Oggi quanto vale la vita di una donna? Torniamo a farci questa domanda e non possiamo che provare tanta rabbia. Una storia terribile quella di Filomena, una donna che potrebbe essere nostra madre, una nostra amica, una nostra zia. Una storia che ci insegna come la violenza sia da condannare; un uomo violento non ama, un uomo violento va tenuto lontano e denunciato, sempre.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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