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Quando a Foggia c'erano gli "alberghi diurni", i bagni pubblici di un certo livello

Foggia – C’era un tempo in cui l’Italia era costellata da luoghi molto particolari in cui i viaggiatori, e non solo, si recavano per tagiarsi barba e capelli, farsi un bagno caldo e usufruire dei servizi di manicure e pedicure. Questi luoghi si chiamavano alberghi diurni.
I servizi offerti erano tantissimi: si poteva telefonare, usufruire delle lavanderie a vapore e prendere in noleggio gli ombrelli nelle giornate piovose. Agli inizi del ‘900, in tutto il Paese,spuntarono questi particolari bagni pubblici, raffinati e curati nei minimi dettagli in cui i cittadini e i viaggiatori potevano prendersi cura della propria igiene personale.
Anche la nostra città ebbe diversi esempi di questi eleganti bagni pubblici, si pensi ai Bagni Vaccarella e all’albergo diurno Menga, una grande comodità e decoro per la città di Foggia.
Prima della seconda guerra mondiale il viaggiatore che, dopo un lungo viaggio, specialmente se effettuato di notte, avesse voluto presentarsi per i suoi affari in città, pulito e decente secondo l’esigenza dei tempi moderni, doveva chiedere una camera in albergo, se le finanze gli consentivano tale lusso, oppure doveva arrangiarsi in una cosiddetta ”toletta” della stazione.
Incredibile ma vero a Foggia, mancava un albergo Diurno, una istituzione in cui necessità è compresa ed apprezzata da chi per lavoro è costretto a spostarsi con frequenza da una città all’altra.

I fratelli Menga dopo la liberazione d’Italia, coraggiosamente affrontarono una simile impresa, che non mancava in nessuna città d’Italia. “Coraggiosamente”, perché l’avevano affrontato con i locali e con i mezzi disponibili nell’immediato ingrato dopoguerra.

Il Diurno Menga era l’espressione più progredita nel campo della toletta e dell’igiene. Modernissimi impianti di doccia e bagno e con diversi servizi, dal parrucchiere alla rivendita dei biglietti ferroviari.
Il servizio di barbiere era indispensabile e inappuntabile per abilità, rapidità ed igiene: tra l’altro, dopo il servizio sapevi quello che dovevi pagare, in base ad una tariffa rispettata scrupolosamente, e non poteva capitare una richiesta che in alcuni “Saloni” ti faceva ricredere del servizio offerto.

In tante città italiane questi luoghi prevedevano: parrucchieri, barbieri, pedicure, manicure, cabine telefoniche, lavanderie a vapore e altri servizi particolari come il noleggio di ombrelli. Anche gli arredi erano curati nei minimi dettagli ed erano affidati alle più grandi firme dell’epoca, così da essere considerati preziosi esempi di arte liberty italiana.
A Foggia questi particolari bagni ebbero una vita abbastanza breve, con il passare del tempo vennero frequentati sempre meno e i locali del diurno furono chiusi.
 Fonte: Ettore Braglia

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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