Attualità

Letti, culle e latte: alla scoperta dell’antico brefotrofio di Foggia

Foggia – La storia degli edifici della nostra città è ricca di curiosità e di interessanti informazioni che ci fanno guardare con occhi diversi ciò che vediamo oggi camminando per la città. Sapevate che un tempo lì dove oggi sorge la Facoltà di Scienze della Formazione c’era prima l’Ospedale delle Donne e poi un brefotrofio

L’ospedale femminile, fondato da Don Antonio Vincenzo Maria Silvestri, nell’Ottocento viene affidato alle Suore della Carità, sotto il titolo dei santi Caterina e Francesco da Paola. L’ospedale ottiene il riconoscimento giuridico nel 1856 e diventa Ospedale Provinciale nel 1864 e successivamente sarà intitolato al Re d’Italia Vittorio Emanuele II.

In questi anni arriva a ricoverare fino a 14 donne al giorno provenienti da ogni paesino della Capitanata. Dopo vari spostamento, l’ospedale riservato alle donne della provincia di Foggia troverà, nel 1880, finalmente la sua sistemazione nell’ex Convento di Sant’Agostino, dove vi rimarrà anche nel secolo successivo.

La Chiesa di Sant’Agostino non è sconosciuta agli studenti delle discipline umanistiche; sorge, infatti, su via Arpi, proprio di fronte alla Facoltà di Studi Umanistici. La sua bellezza ci ricorda le facciate delle tante chiese barocche che puntellano la città di Lecce, ma siamo a Foggia, nel cuore del centro dauno.

foggia chiesa sant'agostino

Ci troviamo a ridosso dell’antica porta Piccola, una delle tante porte che permettevano l’ingresso in città. Qui la presenza di una chiesa con convento è attestata sin dall’XII secolo con il nome di S. Leonardo.

Successivamente, essendo affidati agli agostiniani, questa meravigliosa chiesa assunse il nome di S. Agostino, al quale si aggiunse dal 1597 quello di S. Monica (madre di S. Agostino) o di Maria SS. ma della Cintura, per la presenza di una confraternita dedicata a queste ultime.

Il convento, dopo le leggi eversive del primo ‘800, è estato adibito prima a caserma (come nel caso della chiesa di S. Domenico), poi ad Ospedale provinciale delle Donne, mantenendo la funzione di Maternità per buona parte del ‘900.

A Foggia, lì dove oggi sorge la Facoltà di Scienze della Formazione, in via Arpi 155, c’era un tempo il reparto di maternità e successivamente un brefotrofio, ovvero l’istituto che accoglieva e allevava i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono.

E’ curioso e forse non è un caso che l’edificio che il Comune di Foggia ha destinato all’Università di Foggia per istituire nel 2008 la sua Facoltà di Scienze della Formazione sia proprio quello che, fino a un secolo prima, ospitava il reparto di maternità dell’Ospedale di Foggia.

La fortuna di questa Facoltà è quindi quella di essere nata in luogo molto speciale per le donne foggiane, molte delle quali ricordano ancora quell’antica struttura in cui, un tempo, misero alla luce i loro bambini e le loro bambine.

Sono tantissimi, ancora oggi, i foggiani che affermano di essere nati tra quelle mura, lì dove oggi i loro figli o i loro nipoti studiano tra risate, ansie, paure, sorrisi, preoccupazioni, scambi di idee e il giusto pizzico di adrenalina che anticipa l’inizio di un esame.

E’ sorprendente pensare che oggi tra quelle stanze e in quei corridoi, ragazzi e ragazze coltivino l’amore e la passione verso la cura del prossimo, dei bambini e di chi ha bisogno di essere tutelato, studiando ogni giorno l’importanza della formazione.

Proprio lì, dove oggi si formano e “nascono” maestri e persone pronte a formare e ad aiutare il prossimo scegliendo un percorso di studio nel settore delle scienze umane, un tempo non molto lontano dal nostro nascevano bambini.

Fonti: manganofoggia.it – “Dove un tempo nascevano bambini oggi nascono talenti. La Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Foggia”, saggio a cura di Barbara De Serio   

Redazione

Foggiareporter.it è il quotidiano online della Provincia di Foggia. Cronaca, eventi, politica e sport dalla Capitanata. Leggi tutti i nostri articoli.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio