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“Restate a casa ragazzi!”. La testimonianza della foggiana Chiara, medico volontario a Cremona

In questo momento così delicato e drammatico per l’Italia abbiamo capito che i veri eroi non indossano mantelli e calzamaglia ma camici e mascherine. I veri eroi sono i medici, gli infermieri, i volontari 118 e i tanti operatori sanitari che in questi giorni combattono in prima linea per salvare vite.

“In reparto si sopravvive e si cerca di non pensare troppo. Gli eroi sono gli specialisti che ogni giorno prendono decisioni, io do solo una mano a loro. Mi sento più come Robin e non come Batman”, ci dice accompagnando le parole con una risata la giovane dottoressa foggiana Chiara Magaldi partita come medico a Cremona rispondendo ad un bando.

Purtroppo a Cremona la situazione non è delle migliori. Giornate nere si accavallano senza sosta, al momento i contagiati da Covid-19 in provincia di Cremona hanno raggiunto quota 2.167. Un numero che mette i brividi.

Chiara è proprio lì, in prima linea, con il suo sorriso, la sua forza, il suo impegno e la sua passione. Lontana da casa, dai suoi genitori e dai suoi amici in un microcosmo nel quale è difficile trovare la forza di combattere.

Molti foggiani, purtroppo, continuano a trasgredire le regole, se ne infischiano e vivono le loro giornate come se non stesse succedendo nulla, come se negli ospedali non si combatta quotidianamente contro un nemico invisibile e meschino.

“Cari amici, parenti, sconosciuti ma sempre miei concittadini. Ho deciso di combattere questa battaglia qui a Cremona perché questo virus va arginato qui. Conosco bene le nostre strutture qui nel mio amato Sud, e non possiamo gestire questa situazione.

Non perché il nostro personale non sia adeguato o le nostre strutture insufficienti, ma perché mancano i materiali primi. Non ci sono! E quelli che arrivano vengono trafugati dalla popolazione impaurita.

Senza dispositivi di protezione individuale è difficile lavorare e proteggersi. Qui a Cremona hanno sufficienti dpi e comunque il personale si ammala”, dichiara Chiara rivolgendosi ai tanti foggiani che sembrano ancora non comprendere la gravità della situazione.

E ancora: “È difficile raccontare quello che succede qui nei reparti. C’è una collaborazione unica tra medici, infermieri, oss, addetti alle pulizie e sicurezza. Molti sono stremati e si lamentano, ma dopo pochi minuti tornano a fare quello che stavano facendo, spesso completamente diverso dalle loro solite competenze”.

In questo momento negli ospedali, come afferma Chiara, tutti danno una mano come possono.

L’emergenza Coronavirus impegna il personale medico e non solo, giorno e notte senza sosta. Tutto il personale ospedaliero si impegna quotidianamente senza risparmiarsi.

“Quando dico tutti, intendo tutti. Ti parlo di medici perché faccio parte di quella categoria, ma anche gli infermieri e gli oss si ritrovano in ruoli non loro.

Ognuno cerca di aiutare come può i colleghi anatomopatologi, neonatologi, ortopedici, neurochirurghi tutti ma proprio tutti fanno supporto ai colleghi di terapia intensiva, pneumologia, medicina interna, pronto soccorso.

Aiutano come possono, come del resto faccio anch’io avendo le uniche esperienze in pediatria che è cioè che vorrei fare dopo questa crisi”.

Chiara è una ragazza foggiana di 28 anni abiuata a vivere lontana da casa ma in questo momento la paura e la preoccupazione, ovviamente, non mancano.

“Mamma è medico di base, ed è abbastanza preoccupata come mio papà e come mia sorella a Miami che vive tutto con 5 ore di jet lag indietro. Parenti e amici mi scrivono ogni giorno per darmi supporto e coraggio.

Anche la famiglia che mi ospita in Svezia mi scrive spesso. Sono preoccupati per me e per i miei cari”, ci dice Chiara pensando ai suoi affetti lontani fisicamente ma sempre presenti.

Incondizionata passione e grande senso del dovere trasudono dalle parole di Chiara e ci fanno pensare alla difficile sfida che tanti come lei hanno deciso di affrontare in queste settimane così pesanti.

“Restate a casa ragazzi, anche i sani si ammalano!”, questo il messaggio che la giovane dottoressa foggiana lancia a tutti, un messaggio che dovrebbe farci riflettere.

Annarita Correra

Mi chiamo Annarita Correra, ho 28 anni, sono una giornalista pubblicista, una copywriter, content creator e cantastorie. Credo che la bellezza salverà il mondo e per questo la cerco e la inseguo nella mia terra, la più bella del mondo. L’amore per la letteratura mi ha portato a conseguire la laurea triennale in Lettere Moderne e quella magistrale in Filologia Moderna. Ho collaborato con riviste online culturali, raccontando con interviste e reportage le bellezze pugliesi. La mia avventura con Foggia Reporter é iniziata cinque anni fa. Da due anni curo la linea editoriale del giornale, cercando di raccontare la città e la sua provincia in modo inedito, dando voce e spazio alla cultura e alle nostre radici. Scrivo e creo contenuti digitali, gestisco la pagina Instagram del giornale raccogliendo e raccontando le immagini più belle delle nostra terra.

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