Foggia – In questo ultimo periodo sono tantissime le associazioni che nascono in seguito a un sentito bisogno di mettere in discussione le sistematiche ingiustizie, azioni illegali e non solo di una città come la nostra, abitata da persone che molte volte si sentono non rappresentate o addirittura abbandonate dalle istituzioni.
Da questo contesto nasce un comitato di cittadinanza attiva di cui vi parliamo oggi. Questo è ‘La Società Civile’, la presidente ci ha risposto ad alcune domande per raccontarci la storia di questo comitato.
Quando e come nasce il vostro comitato?
Il Comitato nasce nell’agosto 2020 in seguito della infelice scelta del sindaco di Foggia, Franco Landella, che ha ‘consegnato’ la città a Matteo Salvini. Quel gesto, in cui la nostra città, luce degli occhi di Federico II, è stata svenduta al capo del partito che per anni ha insultato noi terroni al solo fine di soddisfare interessi personali, ha sollevato qualcosa più grande dello sdegno popolare.
L’indegno spettacolo di quel giorno ha dato la scossa fondamentale a una parte sempre più ampia della città che ha preso coscienza dello stato di completo decadimento politico, economico e sociale in cui Foggia si trova, decidendo di dare vita ad un movimento associativo per fornire una risposta progettuale concreta per salvare la nostra terra.
Quali sono attualmente i vostri principali obiettivi e come vorreste cercare di concretizzarli in un periodo così incerto?
Gli obiettivi del comitato vanno avanti nonostante la pandemia e continuano ad essere legati alla volontà di coalizzare la Foggia che non si arrende al degrado per fornire una nuova idea di città. Stiamo continuando con periodiche assemblee pubbliche per fare in modo che la comunità cittadina possa incontrarsi e discutere anche e soprattutto in questo momento in cui le relazioni sociali sono messe a dura prova.
Stiamo seguendo l’evoluzione delle varie questioni che hanno interessato la città nell’ultimo periodo come l’iter delle (doverose) dimissioni del presidente del consiglio comunale Iaccarino o la vicenda incresciosa dell’affidamento della Sala Fedora per una festa di laurea.
Vogliamo dare l’opportunità alla cittadinanza di vederci chiaro e per questo ci stiamo confrontando con cittadini e istituzioni per avere risposte. Stiamo poi come sempre seguendo con attenzione ed attivismo la questione della lotta alla mafia che dilania il nostro territorio e abbiamo da poco lanciato un contest aperto ad associazioni e a cittadini per far sentire all’unisono le voci di una cittadinanza attiva che si batte ogni giorno contro il male della mafia.
Una persona esterna al vostro comitato in che modo potrebbe aiutarvi eventualmente?
Siamo aperti al dialogo e, anzi, invitiamo chiunque volesse dare una mano al comitato a contattarci tramite la pagina Facebook oppure entrando nel gruppo Facebook in cui (con toni sempre pacati e mai finalizzati all’insulto o allo spam) avrà modo di partecipare a discussioni che interessano la vita attiva della cittadinanza. Le iscrizioni per prendere parte ancora più attiva alla vita del comitato sono ovviamente aperte.
Qual è stato il progetto realizzato da voi che più vi ha lasciato qualcosa impresso?
Sicuramente l’iniziativa delle panchine rosse contro la violenza sulle donne. E’ stata un’idea da subito condivisa con il comitato e oggi grazie alla nostra mobilitazione (accolta dal comune) a Foggia ci sono più di 40 panchine rosse ‘adottate’ da altrettante associazioni aderenti per dare un segnale netto contro la violenza sulle donne.
Quest’anno per la nostra città si è aperto non nel migliore dei modi tra celebrazioni discutibili della mafia del territorio e l’episodio che ha coinvolto il consigliere Iaccarino. Qual è il vostro pensiero riguardo questi spiacevoli episodi e quindi di cosa avrebbe veramente bisogno la nostra città per migliorare davvero?
La nostra città ha bisogno di Politica con la ‘P’ maiuscola, una politica vicina alle esigenze dei cittadini che possa battersi con coraggio e sobrietà contro i mali peggiori che affliggono la città (in primis la mafia). L’indignazione è inevitabile verso questi atti che colpiscono una città che da troppo tempo è inerme nei confronti della cattiva amministrazione e dell’illegalità.
All’indignazione deve però seguire un percorso di coscientizzazione collettiva per evitare che i cittadini si disinteressino della vita della città ma che, al contrario, si mobilitino per chiedere risposte concrete e possano presentare progetti per partecipare alla ricostruzione del territorio.
A Foggia c’è bisogno della vera politica, non dell’anti-politica. La vera politica potrà tornare quando la cittadinanza tornerà ad interessarsi della cosa pubblica prendendo parte attiva alla vita di Foggia. Per questo il nostro comitato si batte.