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Foggia e la leggenda della Madonna che schivò una pietra

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Foggia – Sicuramente non tutti i foggiani saranno a conoscenza del fatto che, durante il medioevo, precisamente nella seconda metà del Duecento, Foggia divenne molto popolare nella penisola iberica per un evento che ebbe del miracoloso. Quella di cui vogliamo parlarvi oggi è la leggenda della Madonna che schivò una pietra per proteggere il figlio.

All’ interno del manoscritto escurialense delle Cantigas castigliane dedicate a S. Maria da Alfonso il Savio (1277 ca.), le vignette della Cantiga 136 illustrano con dovizia di particolari un fatto prodigioso avvenuto nella città di ‘Fòja’. Si narra di una donna che, impegnata a giocare con le proprie amiche in una piazza, colta dall’ ira per aver perso al gioco dei dadi, lanciò con veemenza una pietra contro la statua della Vergine con il Bambino, collocata all’ interno della lunetta settentrionale posta all’ esterno dell’ ex Collegiata di Foggia.

Il prodigio si verificò nel momento in cui, nella lunetta a ferro di cavallo dove sono tutt’ oggi scolpiti la Vergine col Bambino, affiancata da due angeli, Maria sollevò il figlio per schivare il colpo proteggendolo col braccio, ma rimanendo così irrimediabilmente ferita al gomito.  

Il segno sarebbe ancora oggi , molto presumibilmente, rintracciabile proprio nella figura centrale scolpita nella lunetta del Portale di San Martino, posto nella parete laterale sinistra della cattedrale di Foggia, sicuramente poco conosciuto a causa della posizione quasi nascosta e poco visibile all’ occhio dei passanti.

Ma come può essere possibile che, un episodio accaduto a Foggia, sia giunto fino alla penisola iberica? Una spiegazione plausibile potrebbe essere quella che vede come mediatori i cavalieri di Calatrava, un ordine monastico cavalleresco fondato dai reggenti di Castiglia nel 1158 e ai quali, nel 1229, Gregorio IX, aveva concesso come sede il monastero di Sant’Angelo, nel paese di Orsara, non molto lontano, appunto, da Foggia.
Oltre a raccontarci di un evento che si perde tra storia e leggenda però, questa narrazione tradizionale, ci fa capire quanto frequenti ed importanti furono, all’ epoca, gli scambi culturali avvenuti con la penisola iberica e soprattutto quanto poco, i foggiani, conoscano la storia, le leggende e le vicende artistiche e culturali che hanno da sempre interessato la propria città

Di seguito uno stralcio della cantiga medievale nella quale viene narrato l’ episodio.

CANTIGA 136
(Poi-las figuras fazen dos santos remenbrança)
Esta é como en terra de Pulla, en ũa vila que á nome Fója, jogava ũa mollér os dados con outras conpannas ant’ ũa eigreja; e porque perdeu, lançou ũa pédra que déss’ ao Meninno da omage de Santa Maria, e ela alçou o braço e recebeu o cólbe.
Una volta in Puglia, nella città di Foggia, una donna giocava a dadi con altre amiche davanti ad una chiesa; e avendo perso, lanciò un sasso contro il Bimbo in grembo a Maria, che alzò il braccio e ricevette il colpo.

A cura di Gianluca Vivoli

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