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Foggia, partecipate: mozione Ugl passa all’unanimità. Taranto: “Contrattazione sindacale torni priorità”

“L’ulteriore inasprimento dei vincoli per la riduzione delle partecipate, i rischi per gli stessi Enti locali di incorrere in sanzioni amministrative, gli obblighi di riduzione della spesa e del personale, insieme all’applicazione di norme introdotte dal Job Act sulla mobilità, sulla cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali più in generale, ci vede impegnati in prima fila come sindacato provinciale unitamente agli organi nazionali”. Così il Segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto, nell’ambito della ‘Mozione Partecipate’ votata all’unanimità in sede del Consiglio Nazionale sindacale riunito a Chianciano.

Mozione in cui il sindacato si impegna “ad attivarsi affinché siano garantiti i livelli occupazionali e la salvaguardia delle professionalità dei lavoratori coinvolti nonché i servizi forniti all’utenza e alle amministrazioni stesse; a monitorare il processo di riorganizzazione delle società partecipate a livello nazionale al fine di dare ai territori il giusto supporto tecnico per affrontare i vari tavoli che si apriranno a livello locale; ad attivare un tavolo di coordinamento a livello nazionale che coinvolga e raccordi gli interventi di tutte le Federazioni UGL e dei territori interessate al processo dismissione delle partecipate per la migliore tutela dei lavoratori. Favoccia ha inoltre presentato una mozione sulla gestione delle vertenze”.

“Condividiamo lo scopo della riforma”, dice Gabriele Taranto, “insieme a tutta quella semplificazione, che dovrebbe chiudere i rubinetti alle cosiddette ‘scatole vuote’, alcune di queste dimostratesi, nel tempo, solo degli uffici di collocamento ‘clientelari’. Nei prossimi giorni”, fa sapere il segretario, “solleciteremo un confronto sia con la Provincia di Foggia, che con il Comune di San Severo”.

“Sono 16 le partecipate oggetto di una prima e seconda razionalizzazione effettuata dall’amministrazione provinciale. Il 37,5%”, ricorda il sindacalista, “sono quelle in liquidazione, il 31% circa quelle in fase di dismissione, un’altra società, invece, è del tutto fallita. In salvo Banca popolare Etica e Seat-AdP, con quote però di partecipazione irrisorie, oltre a Promodaunia quasi interamente partecipata della Provincia di Foggia al 98,56%”.

“Più in generale”, spiega il sindacalista, “il taglio economico previsto dalla Legge impone il passaggio da 8 mila a 1000 società, e la definitiva dismissione per il 20% di esse. A livello provinciale si registrerebbero soglie di riduzione più elevate in relazione al numero di società dismesse, senza contare che alcune di queste risultavano in liquidazione, già in tempi precedenti alla riforma. Si parla di centinaia di lavoratori in esubero, che rischiano di entrare nel tritacarne di una precarietà occupazionale infinita, in attesa di ‘ripescaggi’ improbabili, soggetti all’applicazione preferenziale di mobilità e re-internalizzazioni, e con accordi sindacali chiamati in causa solo se gli spostamenti eventuali superano i 50 chilometri”.

“A preoccupare”, prosegue il segretario, “non è solo il rischio dell’aggravamento del numero dei disoccupati, ma anche la riduzione significativa dei servizi resi ai cittadini, fino ad oggi. Per quanto riguarda il Comune di San Severo, chiederemo l’attivazione di un tavolo per fare chiarezza sull’adozione del piano di razionalizzazione delle Partecipate.

Redazione

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