Attualità

I foggiani si rimboccano le maniche per l'ambiente: la Trash Challenge Foggia è un successo

Foggia – Abbiamo partecipato al sesto appuntamento firmato “Trash Challenge Foggia”. Un’esperienza formativa, da raccontare e condividere il più possibile. Cancelletto “Trash Challenge Foggia”, un hashtag, per dirla all’inglese, che nelle ultime settimane risuona sempre più familiare alle nostre orecchie.

Una “sfida social”, una forma di volontariato civico lanciata da due giovani cittadini foggiani, Marco Manzo e Feliciana Campaniello, e divenuta virale sul web a colpi di likes e condivisioni. L’iniziativa ha raccolto ampi consensi in pochissimo tempo, richiamando l’attenzione della cittadinanza su una tematica particolarmente delicata: la tutela dell’ambiente dai rifiuti. Il movente nasce dal rispetto per l’ambiente e dall’amore per una città, Foggia, troppo spesso vittima dell’incuria dei suoi stessi figli.

Ogni appuntamento viene fissato coinvolgendo la community attraverso domande o sondaggi, individuando le aree più inquinate che necessitano della cura di mani generose, disposte a sporcarsi per un bene collettivo. Ogni volontario può partecipare dando il proprio contributo e mandando un chiaro e forte segnale di educazione civica. Il fine ultimo dell’iniziativa è infatti quello di sensibilizzare dando il buon esempio, scuotendo gli animi e cercando di “portare” consapevolezza sulle dannose e pericolose conseguenze dell’accumulo di rifiuti a livello urbanistico e non.

Durante gli incontri precedenti (ben sei) non sono mancati momenti di sforzo e di fatica nel ripulire prati ridotti a immondezzai a cielo aperto, così come attimi di svago al seguito del ritrovamento di oggetti bizzarri e insoliti giacenti al​suolo da mesi, o forse anni. Scarpe, spranghe di ferro, chiavi, portafogli e tanto altro: non basterebbe stilare un lista per annoverare gli oggetti pescati casualmente in un angolo o tra i rami di un cespuglio. Protagonisti di queste sfide anche i bambini, curiosi e inconsapevoli spettatori calati nel triste scenario dell’inquinamento da rifiuti.

Il tutto si è svolto sotto gli sguardi fiduciosi e increduli dei passanti. Qualcuno si è avvicinato timidamente chiedendo di prestare il proprio aiuto, unendosi spontaneamente al gruppo. Testimonianza di come lo spirito della Trash Challenge sia custode di una serie di valori niente affatto scontati. Accoglienza, confronto, condivisione di idee, principi e soddisfazioni. Ma c’è un ulteriore aspetto positivo: i rifiuti raccolti vengono trasferiti presso una start up, “Te.sta. development srl”, che si incarica di differenziare e riciclare il materiale (nel limite del possibile) restituendo una nuova vita ai rifiuti e facendone di questi ultimi una risorsa.

Un’esperienza che corrisponde a uno schiaffo morale contro il disinteresse, la disinformazione, la presunta scarsa reattività dei giovani d’oggi che, contro ogni critica, hanno dimostrato di saper pensare in grande. Partecipare a questa sfida non costa nulla, anzi ripaga in termini umani, in sensazioni di gratificazione una volta ripulita un’aiuola, uno spazio verde o un luogo di periferia. Per partecipare basta armarsi di buona volontà (oltre che di guanti), rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro. Per noi stessi, per rendere la nostra città un posto migliore. ​

Marilea Poppa

Ventenne, Studentessa di Lingue e Culture moderne e aspirante giornalista. Scrive di arte, letteratura e sport per testate giornalistiche online. Il suo motto è: “la cultura cura” (culture heals) a dimostrazione di come la promozione e la divulgazione della Cultura, in tutte le sue forme, possa essere una terapia vitale oltreché uno stile di vita.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio