Foggia ultima provincia per reddito pro capite, Angiola: colpa dell’amministrazione Episcopo
Angiola: "L’amministrazione Episcopo tutto sta facendo tranne che stimolare la crescita".

FOGGIA – “Nel 2023, Foggia scivola all’ultima posizione in Italia della graduatoria provinciale del reddito disponibile delle famiglie con 14.554 euro a testa, perdendo due posizioni rispetto al 2021, nonostante il tasso di crescita del reddito complessivo disponibile registrato nel triennio sia del 9,1%. Per quanto riguarda la disoccupazione, la Capitanata è la provincia con il tasso di disoccupazione più alto in Puglia stando ai dati Istat sul mercato del lavoro. Nell’ultimo quadrimestre del 2024 si attesta al 16%.
Ovvio che la provincia non va da nessuna parte se il capoluogo rinuncia al suo ruolo di locomotiva e da questo punto di vista l’amministrazione Episcopo tutto sta facendo tranne che stimolare la crescita, l’occupazione e la produzione del reddito. Se non fosse per i fondi ereditati dai commissari con il PNRR e dalle precedenti amministrazioni con il CIS Capitanata, l’apporto allo sviluppo dato da questa amministrazione sarebbe prossimo allo zero, anche in termini di progettualità per il futuro. Serve un cambio di passo e soprattutto una maggiore capacità di ascolto nei confronti delle opposizioni, la nostra in particolare. Un anno e mezzo speso male, anzi non speso affatto”. Così Nunzio Angiola, consigliere comunale a Foggia e segretario provinciale del Movimento politico Cambia, con Guglielmo Diurno, dirigente dello stesso Movimento.
“Tra errori fatti – proseguono in due esponenti di Cambia – e mancanza di progettualità la città di Foggia non fa da locomotiva ma piuttosto da zavorra all’intera provincia e pensiamo alla bocciatura del nostro progetto di hub del lavoro agile e del coworking, all’incapacità di attirare imprese (in un anno e mezzo non sono stati attratti investimenti da parte di imprese di qualsiasi settore), all’acquiescenza rispetto al progetto di RFI di seconda fermata al posto di una seconda stazione, al non aver puntato sull’ulteriore allungamento della pista del Gino Lisa per aprire alle compagnie aeree low cost, all’aver ipotizzato di voler aprire un secondo fronte di stazione al posto di un cavalcaferrovia ciclopedonale e carrabile, all’indolenza con cui si affronta il tema della sicurezza nelle nostre campagne (tra furti, abbandoni di rifiuti industriali e incendi), alla scarsa incisività sul tema della crisi idrica, al menar il can per l’aia in materia di social housing, PRG, Urban center e Piano Casa malgrado le promesse, all’inerzia rispetto al tema dell’allargamento della Zona Industriale, alla bocciatura del nostro progetto di APPEA (Area Produttiva Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata) per il Villaggio Artigiani, alla indifferenza in materia di smantellamento del ghetto di Borgo Mezzanone che crea forti ripercussioni sul Quartiere Ferrovia, all’inerzia rispetto alla Fiera di Foggia ridotta ad uno zombie, all’inesistenza di una idea di futuro in materia di turismo (ignorate tutte le nostre proposte) e di sviluppo delle attività commerciali e produttive in generale in città, ai pochi interventi che sono solo palliativi in materia di contrasto alla mafia e all’illegalità e pensiamo all’assenza di una visione in materia di beni confiscati (il progetto Casa Panunzio fermo al palo da mesi e mesi, se non anni). L’elenco potrebbe continuare all’infinito perché il nostro movimento è il movimento delle proposte e delle idee, ma fermiamoci qui per una questione di pudore. Serve un cambio radicale di passo”, concludono infine i due esponenti di Cambia, Angiola e Diurno.