Ambiente

Foggia chiede perdono agli alberi tagliati: protesta in via Napoli

Foggia – Mi dispiace. Perdonateci. Grazie. Vi amo. Queste le parole recitate initerrottamente da alcuni cittadini che questa mattina sono scesi a protestare in maniera pacifica contro l’abbattimento degli alberi che in queste ore si sta consumando in via Napoli. Una protesta che si è trasformata in una litania, dedicata ai pini che venivano tragicamente abbattuti e i cui rami cadevano tristemente al suolo, accumulandosi alla catasta di legna, unica testimonianza di piante che per anni avevano abbellito e rinfrescato con le loro fronde un’arteria famosamente assolata.

Un momento della protesta

LA PROTESTA IN VIA NAPOLI
I protestanti del mattino, la maggioranza donne, hanno preso posto sui ceppi degli alberi appena abbattuti e hanno recitato questa preghiera per chiedere scusa alle piante ingiustamente decapitate. Erano infatti proprio i pini i destinatari di queste parole, dato che gli operai hanno continuato a fare il loro lavoro, con l’unico pensiero dedicato al traffico da veicolare, mentre i rami più corposi si accasciavano sul bordo della strada. Un’ altra grande assente? La compagine studentesca, mentre la strage di alberi si consumava esattamente di fronte alla Facoltà di Agraria.

Operai abbattono alberi in via Napoli

L’INIZIO DELLA VINCENDA: UN DESTINO SEGNATO
Il destino degli alberi di via Napoli, in realtà, era stato già segnato tempo fa, all’inizio del nuovo anno, con l’inaugurazione dei lavori sulla medesima strada. L’intento di partenza era infatti quello di restituire decoro e vivibilità alla città “provando anche a correggere scelte sbagliate, a cominciare dalla piantumazione di tipologie di alberi che con le loro radici nel corso degli anni hanno sollevato il manto stradale, compromettendo la viabilità sia per gli automobilisti ed i motociclisti sia per i pedoni, in particolare per gli anziani in termini di reale pericolo. Da questo punto di vista è opportuno affrontare questa questione in modo laico e realista. Lo dico soprattutto a coloro i quali, con una encomiabile e lodevole sensibilità ambientalista, spesso si oppongono all’abbattimento di alberi che compromettono la pubblica incolumità. Così parlava infatti il Sindaco in occasione dell’inizio dei lavori, consapevole già del fatto che la sua decisione non sarebbe piaciuta, soprattutto ad alcuni abitanti del quartiere.

Lavori e alberi abbattutti in via Napoli

Ma i lavori che avrebbero dovuto interessare ben 560 metri di strada dissestata, sono stati bloccati ancor prima di iniziare proprio perchè, per ripristinare adeguatamente il manto stradale, sarebbe stato opportuno abbattere tutti i pini presenti sull’arteria: una scelta drastica che ha spinto anche lo stesso Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Bove, a riservarsi in merito alla prosecuzione dei lavori stessi, cercando una soluzione che avrebbe potuto salvaguardare le piante di via Napoli.

Ma a quanto pare, l’unica decisione a cui si è giunti è stato l’inevitabile abbattimento dei pini: il gesto simbolico di protesta, è invece arrivata da un singolo cittadino che, durante l’esecuzione dei lavori ha minacciato di darsi fuoco con una tanica di benzina. Solo l’intervento delle Forze di Polizia sul posto ha scongiurato il peggio. Nessuna tragedia per fortuna, ma – è il caso di dirlo – un gesto forte che ha avuto almeno l’effetto di riaccendere i riflettori su quello che secondo alcuni è uno scempio senza precedenti.

La situazione in via Napoli prima dell’inizio dell’abbattimento degli alberi

Ancora una volta non si è fatta attendere la risposta del Sindaco. Ma il suo parere in merito alla questione non è cambiato di una virgola: “Per riparare la strada bisogna abbattere quegli alberi che nei decenni scorsi sono stati piantati in modo sbagliato e sostituirli con tipologie arboree che non producano con le loro radici la situazione che è sotto gli occhi di tutti. Sostenere che bisogna proteggere gli alberi e non abbatterli e poi lamentarsi per la mancanza di manutenzione di via Napoli non ha quindi nessun senso sul piano logico”. A sostegno della sua tesi anche una relazione firmata da un fitopatologo, secondo cui sarebbero ben 101 i pini domestici da abbattere, vale a dire tutto il filare di alberi che per anni ha costituito il polmone verde dell’arteria.

Pini domestici in via Napoli

Non è invece dello stesso avviso M. Gabriella Miccolis, presidente della delegazione di Foggia del Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio, che ha fatto sapere in una nota stampa che: “ molti tra i 101 pini di via Napoli potevano essere salvati e che le condizioni del manto stradale in prossimità del filare centrale erano soddisfacenti. Tesi convalidata da altre perizie effettuate in questi mesi da tecnici incaricati dal Comune! Allora perché non si è mantenuto almeno il filare centrale limitando l’abbattimento agli esemplari posti sui marciapiedi laterali in condizioni più problematiche?“ . Un interrogativo sospeso, che apre le porte ad altri interrogativi che si fanno largo tra la mente dei cittadini chiamati tra l’altro ad esprimere le proprie preferenze politiche il prossimo 26 maggio. Sarebbe forse la poltica e il solito appannaggio dell’applato del momento ad aver indirizzato l’attuale Amministrazione a compiere questa scelta a discapito dell’ambiente e della biodiversità? Secondo la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) sembrerebbe proprio di sì: “Come se non bastassero le consuete potature selvagge, cosi come alcuni tagli di alberi di grossa taglia discutibilmente operati in passato, avviene la sommaria cancellazione di un altro residuo di Natura in città […] ma soprattutto – sottolinea Cripezzi perché eseguire qualsivoglia taglio in pieno periodo riproduttivo senza uno straccio di rispetto per la biodiversità? Un conto è il rischio (ma spesso pretestuoso) per incolumità del traffico o per l’instabilità delle piante. Ben altra cosa è la gestione sommaria che appare legata solo all’appalto del momento“. Parole dure che ben si sposano con l’esposto presentato sui fatti in questione, con cui è stato chiesa la sospensione almeno temporanea dell’abbattimento dei pini, in un periodo in cui questi alberi rappresentavo un luogo per permettere alle diverse specie di uccelli presenti in città di poter nidificare.

Un esemplare di pino domestico

LA PROTESTA CONTINUA: IL FLASHMOB IN PIAZZA
L’ultimo atto, dopo la protesta pacifica in via Napoli, il flash mob in piazza Giordano del pomeriggio, dove stavolta numerosi cittadini, grandi e piccini, ambientalisti, animalisti e non solo si sono riuniti per far sentire la propria voce. ” Non vogliamo che il senso della nostra protesta venga travisato spiega Erika, una manifestante noi non siamo contro la tutela dell’incolumità dei cittadini, che, secondo alcuni, sarebbe messa in pericolo da questi alberi – spiega la giovanema non è possibile accettare che, a fronte di una certificazione iniziale in cui dovevano essere abbattutti circa 20 alberi ritenuti in condizioni non idonee, ci siamo poi ritrovati con una consulenza di un fitopatologo che ha dichiarato malati 101 alberi su 102 della stessa specie. Si è salvato solo il pino ubicato in una proprietà condomniale privata.”

E non finisce qui: “Un fitopatologo ha delle competenze limitate, certe decisioni andrebbero prese di concerto anche con altri professionisti del settore, pensiamo ad un ingegnere ed un agronomo. Qui siamo invece di fronte ad una soluzione adottata alla buona”. La strage degli alberi di via Napoli infatti porta con sé tutta una serie di conseguenze che, secondo i manifestanti, non sono state minimamente prese in considerazione: “ Non si possono tagliare tutti gli alberi di un’arteria stradale con un’ elevata densità di traffico, privando così i residenti della zona di un polmone in grado di assorbire gli elementi inquinanti. Non dimentichiamoci poi che si tratta di una strada assolata, per tutti questi anni i pini domestici hanno svolto una degna azione di diminuzione della temperatura: ci sono fermate dell’autobus a ridosso di quei marciapiedi dove, chi sosta in attesa, si accorgerà dell’effetto del sole sull’asfalto senza avere più un minimo riparo. Gli stessi che si lamentano di non poter fare la passeggiata a causa dei marciapiedi dissestati che passeggiata potranno fare con una temperature di 50 gradi?”. Ma i vantaggi non finisco qui: “l’albero protegge anche dal freddo , ripara la zona, diventando anche un modo per abbattare i costi del riscaldamento. Se ne accorgeranno presto“, sentenzia Erika.

Esempi virtuosi di alberi in città

La soluzione prospettata dall’Amministrazione è quella di impiantare nuovi alberi al posto di quelli barbaramente abbattuti, ma, a quanto pare, si tratta di un mediocre palliativo: “Non si possono impiantare alberi delle medesime dimensioni, i nuovi alberi saranno sicuramente degli alberi giovani che avranno bisogno di acqua, manutenzione costante perchè altrimenti succederà quello che è accaduto al Parco San Felice, dove l’anno scorso abbiamo già assistito al taglio di ben 50 alberi, di cui sono stati lasciati ben in vista radici e ceppi. Al loro posto, sono stati piantati dei lecci, di cui solo due esemplari sono riusciti a sopravvivere”.

Insomma alberi giovani lasciati al proprio destino, una storia che potrebbe avere lo stesso epilogo anche su via Napoli. “Quello che non ci è piaciuto è stato l’atteggiamento dell’Amministrazione che non ha valutato di concerto le diverse soluzioni esistenti. Non è mai stata fatta, per tutto questo tempo, una corretta manutazione del manto stradale, men che meno degli alberi di quella zona. L’unico intervento a cui assistiamo è la capitozzatura , un tipo di taglio che per le resinose è gravissimo. Per non parlare del fatto che i pini domestici hanno bisogno di uno spazio adeguto, che non può essere un quadrato largo poco più della loro stessa circonferenza.” Proprio lo spazio angusto in cui i pini domestici hanno trascorso tutta la loro vita su via Napoli.

Foggia – Un esempio di manto stradale dissestato in altre zone della città senza alberi

Disinteresse e disinformazione quindi la fanno da padrone anche nell’ambito dell’ambiente: “Non si possono abbattere alberi su cui non è mai stata fatta una manutenzione adeguata ma che ormai sono lì da più di quarant’anni, costituendo anche un microcosmo per gli animali, un ecosistema che adesso è stato spazzato via per sempre”, conclude Erika. Il tragico abbattimento degli alberi di via Napoli, rappresenta un’occasione per dare spazio ad una nuova sensibilità ambientalista, fervente in città: chiunque voglia dare il proprio contributo potrà farlo aderendo alle associazioni locali, in particolare al Comitato per la salvaguardia degli alberi e del verde pubblico di Foggia.

Un esempio di capitozzatura

Le previsioni sembrano alquanto negative. Sicuramente non mancheranno nuovi colpi di scena: intanto il ronzio inquietante della motosega continua a tenere compagnia i residenti della zona che assistono impotenti alla trasformazione di via Napoli in una calda colata di cemento. A pagarne per primi le conseguenze saranno, non solo i residenti, ma anche chi, tutti i giorni, per lavoro o per studio percorre e sosta con l’auto in quella zona.


Dalila Campanile

Giornalista pubblicista, addetta stampa e digital PR. Sin da piccola non ho mai smesso di coltivare una delle mie più grandi passioni: la scrittura. Dopo l’esperienza di redattrice presso il giornalino scolastico delle scuole medie “Il SottoSopra”, ho capito che la mia strada sarebbe stata quella: non mi sono mai fermata, intraprendendo numerose collaborazioni con le testate locali, specializzandomi in articoli di costume. Poi sono arrivate le collaborazioni per gli uffici stampa e la comunicazione digitale. Dopo la laurea in legge – la mie materia preferite? Inevitabilmente Diritto Commerciale e Diritto delle Comunicazioni – ho seguito numerosi corsi di aggiornamento e specializzazione per affinare le mie doti comunicative. La mia missione? Far circolare le buone notizie e raccontare il bello che ci circonda, perché non bisogna mai darlo per scontato.

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