Il gossip? A spiegarlo ci pensa la scienza

Un argomento che, come si suol dire in termini tecnici, ‘tira’ tantissimo ed attrae le attenzioni di una enorme fetta di lettori, fisici ma anche virtuali dato che con il passare degli anni anche il tema del gossip si + spostato online. l’attenzione verso la vita dei vip, personaggi importanti o presunti tali, perché con la diffusione di internet ormai il confine è sempre più labile, è per la verità un qualcosa che esiste da sempre.

Dai tempi immemori l’uomo prova piacere a curiosare nella vita di persone note: i lettori si nutrono di pettegolezzi. È uno dei motivi per cui, negli anni ’60, il National Enquirer, settimanale statunitense, fondato nel 1926 a New York, decise di scambiare i titoli cruenti e raccapriccianti per cui erano noti con scoop e scandali di celebrità.

Le ricerche scientifiche sul gossip

Ma non sono solo i lettori dei tabloid ad amare il gossip; gli scienziati sociali hanno scoperto che tutti sono programmati per prestare attenzione ai pettegolezzi e per parteciparvi. Ed in effetti è un adattamento evolutivo entrato a far parte della natura umana.

Secondo una ricerca condotta da una università dell’Illinois, nella preistoria, le persone che erano affascinate dalla vita di altri individui avevano più successo. Ed in fondo siamo, oggi, i discendenti di quei primi amanti del gossip.
I pettegolezzi hanno generalmente una connotazione negativa, soprattutto quando si pensa a voci offensive o tabloid e al diritto di una persona alla privacy. Ma nella vita di tutti i giorni, dicono i ricercatori, le nostre chiacchiere sugli altri tendono ad essere relativamente noiose e neutre e servono al proprio unico piacere.

Il gossip in rete

Sul web poi è diventato tutto più facile, esistono tantissimi siti dove è possibile trovare notizie relative al gossip dei vip. E quando non si ha voglia di navigare tra siti di pettegolezzi è ormai sufficiente entrare nel profilo social di un qualche personaggio famoso: sono loro che tendono a mettere la propria vita in vetrina per cercare di monetizzare il più possibile.

La maggior parte dei ricercatori definisce il gossip come parlare di qualcuno che non è presente e condividere informazioni che non sono ampiamente conosciute. E secondo un’analisi dei ricercatori dell’Università della California Riverside, la persona media trascorre 52 minuti ogni giorno a fare esattamente questo: interessarsi della vita degli altri.

Cifre che forse, oggi, in epoca di internet e di facilità di accesso alle informazioni, possono risultare essere anche sottostimate.

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