La nascita delle prime chiese a Foggia

Foggia – Foggia è l’erede diretta della città di Arpi, non solo, ma anche della sua sede episcopale. Foggia dunque si identifica con Arpi e ne è a tutti gli effetti la sua continuazione. La richiesta del ripristino della cattedra episcopale, vale a dire l’autonomia diocesana, poggiava sul presupposto dell’esistenza di una diocesi di Arpi ai primordi della diffusione del cristianesimo in Puglia.
A riprova di questo, l’esistenza di un Pardo, vescovo di Arpi che nel ‘314 si era recato al concilio di Arles in Gallia, accompagnato dal diacono Crescente. Secondo la critica dei testi riguardanti i Concilia Galliae, ha permesso una sicura interpretazione che Pardo era il vescovo anche di Salpi poiché Arpi ormai decaduta e forse scomparsa. Il clero foggiano polemico nei confronti di Troia, sostenne e continuò a sostenere con assoluta determinazione la diretta continuità di Foggia rispetto all’antica Arpi.
Il vescovo di Troia avrebbe allora più volte tentato di impadronirsi di Foggia che alla pari di Arpi gli apparteneva dal punto di vista ecclesiastico e per impedire che fosse sottratta al suo dominio, il Vescovo di Troia avrebbe raso al suolo Foggia per ben quattro volte: con Roberto il Guiscardo e con 47 morti il 17 luglio 1085, poi con Rainulfo conte di Alife nel 1137, con l’imperatore Lotario nel 1130 ed infine con Ruggiero II nel 1145. Mai il clero foggiano ed il popolo foggiano cessarono di opporsi alle pretese del vescovo di Troia, che varie volte tentò di vendicarsi.
Nel 1208 l’’arciprete Giordano e tutto il capitolo di Foggia concedono a Rainaldo Deingo il permesso di costruire una chiesa nel luogo dove sorgeva Arpi, secondo una visione Angelica, era andato a scavare in una spelonca, dove un tempo c’era stata una chiesa e la sepoltura dei Santi Giovanni Litterami, Ambrosio e Clodio.
Nella spelonca era stato infatti scoperto un lucernario che conduceva ad una cripta inferiore, dedicata all’Arcangelo San Michele, con atrio antistante pavimentato a mosaico. Foggia ebbe attraverso la chiesa di Santa Maria attuale Cattedrale , il 13 maggio del 1214 dal vescovo Filippo che concedeva “Capitulo Sanctae Mariae civitatis Fogiae” amplissimi privilegi a favore del clero foggiano. Alla chiesa di S.Maria concedeva i redditi delle chiese di S:Andrea e di Sant’Elena entrambe nel sobborgo di Maniaporci e quelli di S.Antonio e dei SS. Filippo e Giacomo, la prima nel sobborgo di Bassano e l’altra extra portam del medesimo sobborgo. Nel 1223 si ebbe il privilegio di papa Onorio III che concedeva la protezione apostolica alla chiesa di S.Maria di Foggia e confermava il possesso delle cappelle di S.Chiara e di San Lazzaro.
Ѐ da notare che si ha modo in virtù delle varie deposizioni la menzione della citata chiesa di S.Antonio ma anche quelle di S.Marco, di San Lazzaro, San Pietro, S.Maria Maddalena e San Giovanni de Tempio, inoltre a causa degli attacchi del conte Ruggiero di Andria si ha la distruzione di tre sobborghi di Foggia e le chiese di S:Maria, San Tommaso, San Eleuterio, San Pietro e S.Angelo. Il papa Onorio II, il 21 maggio del 1224 regolava in via definitiva ed emanava la sentenza contro Foggia che doveva chiudersi con la solenne sentenza, ripresa da Gregorio IX, nel 1228 e nuovamente da Clemente IV nel novembre 1266, in favore dei diritti di Troia. A queste serie di interventi delle autorità ecclesiastiche si opposero quelle delle autorità politiche e gli orientamenti della popolazione. Il 25 giugno del 1855 la cattedrale di Foggia ebbe il riconoscimento a sede episcopale. Oggi le chiese di Foggia sono cinquantuno.
L’odierna arcidiocesi nasce nel 1986 dall’unione di due precedenti sedi episcopali: Bovino, attestata dal X secolo, e Foggia, istituita il 25 giugno 1855. Al tempo della sua istituzione la diocesi contava circa 50.000 abitanti con 8 parrocchie, di cui 5 a Foggia (cattedrale, San Francesco Saverio, San Tommaso, San Michele Arcangelo, San Giovanni Battista) e 3 a San Marco in Lamis (collegiata, Sant’Antonio Abate, San Bernardino).
Il primo vescovo foggiano è stato Bernardino Maria Frascolla (1856-1869); Il 30 aprile 1979 papa Giovanni Paolo II con la bolla Sacrorum Antistites, in attuazione delle norme stabilite dal Concilio Vaticano II in materia di circoscrizioni ecclesiastiche, elevò Foggia al rango di arcidiocesi metropolitana e riunì nella sua nuova provincia ecclesiastica tutte le diocesi della Capitanata.
A cura di Ettore Braglia