Il Museo Civico si proietta nel futuro, presentato il progetto “iMuse”

E’ stato presentato ieri, nella sede del Museo Civico di Foggia (Piazza Nigri, 1), il progetto “iMuse”, un intervento di valorizzazione e riqualificazione della storica istituzione culturale foggiana.

Le innovazioni, che hanno riguardato sia la struttura che il materiale esposto e gli strumenti di illustrazione del patrimonio museale, sono state illustrate nei particolari dall’assessore comunale alla Cultura Anna Paola Giuliani; dal Soprintendente archeologo per la Puglia Luigi La Rocca; da Silvia Pellegrini, Dirigente del Servizio Beni Culturali della Regione Puglia; dalla rappresentante del Polo Museale Regionale Giovanna Pacilio; dalla direttrice del Museo Civico Gloria Fazia; da Italo Maria Muntoni, responsabile del Nucleo Operativo di Foggia della Soprintendenza Archeologica e dal progettista dell’intervento, arch. Stefano del Pozzo.

Orgogliosa del “nuovo corso” del Museo civico l’assessore alla Cultura del Comune, Anna Paola Giuliani, che ha portato i saluti del sindaco di Foggia Franco Landella, oggi a Roma per un incontro dell’Associazione Nazionale dei Comuni. “Il nostro museo entra nel futuro –ha sottolineato l’Assessore.- Già da tempo, la nostra direttrice, Gloria Fazia, ha superato nei fatti il concetto di un museo statico, conservativo, refrattario ai cambiamenti, proponendo iniziative di interazione con il territorio e, in particolare, con i più piccoli che sono entrati in questa struttura per tanti bei progetti divulgativi nei quali gli stessi ragazzi hanno sempre rivestito un ruolo attivo, da protagonisti. Questa scelta ha aumentato la confidenza delle generazioni più recenti con il nostro museo. Ne ha divulgato con maggior efficacia il valore di elemento simbolico dell’identità della città. Ma ora c’è il salto nell’era tecnologica. Operazione, peraltro, compiuta impiegando professionalità del territorio”.

Anche il Soprintendente La Rocca ha evidenziato l’importanza di un intervento che valorizza il museo foggiano e facilita la divulgazione di collezioni archeologiche di grandissima importanza per lo studio della Daunia e, in generale, del Mezzogiorno d’Italia attraverso i secoli. Fondamentale, ha ricordato, la proficua collaborazione tra le tante istituzioni culturali e amministrative che hanno concorso al successo del progetto.

Fiera del risultato anche Silvia Pellegrini, che ha rilevato l’importanza della massiccia partecipazione di giornalisti e addetti ai lavori all’appuntamento: “Il segno del forte senso di appartenenza territoriale da parte delle istituzioni e degli organismi che a vario titolo operano in campo culturale”. La dirigente regionale ha ricordato che il progetto è stato finanziato nell’ambito del programma POIn – Attrattori Culturali, Naturali e Turismo FESR 2007-2013. Un asse di finanziamento studiato soprattutto per sostenere gli interventi di recupero dell’area di Pompei. Ma mentre per la celeberrima area archeologica gli enti preposti sono riusciti a certificare 40 milioni di euro di interventi compiuti, la Puglia ha potuto attestare l’impiego di ben 44 milioni di euro: tutti quelli a disposizione della Regione. Un risultato che smentisce anche il luogo comune delle regioni del sud incapaci di impiegare i fondi comunitari. E l’intervento nel Museo foggiano, costato 500mila euro, è stato realizzato nei tempi previsti, ovvero meno di due anni.

Il museo di Foggia riveste una importanza rilevante sistema museale pugliese: parola della dott.sa Pacilio, che ha messo in luce l’alto livello di tecnologizzazione raggiunto dalla struttura che ora può ben dirsi al livello di tanti importanti musei nazionali di tutta Italia.

La forte innovazione della componente comunicativa interattiva tra il patrimonio del museo e i visitatori, è stata sottolineata dall’architetto del Pozzo che ha fatto risalire l’ispirazione per le soluzioni adottate ad una sua visita al museo, fatta da bambino, quando si incantò davanti al quadro di Nicola Parisi Ingresso di Diomede in Arpi e lo vide quasi animarsi come una scena reale.

Il dott. Muntoni ha illustrato l’arricchimento delle esposizioni, curato dal personale del Nucleo Operativo di Foggia della Soprintendenza Archeologica in collaborazione con la dott.ssa Fazia: sono visibili oggi pezzi a lunghi conservati nei depositi. La risistemazione è stata anche occasione di una nuova e più precisa catalogazione oltre che di una ripresa degli studi sul materiale: le novità saranno esposte presto in una giornata di studi che la Soprintendenza organizzerà con il Comune nei prossimi mesi.

La dottoressa Fazia è entrata nei dettagli delle opere compiute grazie al progetto “iMuse”. Si è trattato di cinque tipi di intervento:

Il Museo Civico – che non ha mai smesso di funzionare durante le operazioni di riqualificazione – con tutte le nuove caratteristiche è subito a disposizione del pubblico, con i consueti orari di apertura.

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