Il libro su Papa Francesco e don Tonino Bello presentato a Vico del Gargano
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Amare il mondo. Creare la pace è il libro di Sergio Paronetto che ricostruisce il filo rosso tra la vita e le opere di due esseri umani straordinari: Papa Francesco e don Tonino Bello. Il volume è stato presentato venerdì 18 dicembre a Vico del Gargano, all’interno della rassegna “Uomini e donne della pace”.
Alla serata, oltre a Paronetto (vice presidente di Pax Christi Italia), ha preso parte anche l’avvocato Massimiliano Arena, direttore di Dirittominorile.it. “E’ stato un onore e un grande piacere vestire i panni del ‘moderatore’”, ha commentato Arena, che ha citato tra i ringraziamenti Nicolino Sciscio, segretario dell’Associazione “Foresta Umbra” e ideatore di “Uomini e donne di pace”, e Salvatore Miscio, responsabile Giovani della Diocesi di Manfredonia. Presenti anche Mons. Michele Castoro, arcivescovo della Diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Gaetano Cusenza, e l’assessore alle Politiche Giovanili della Regione Puglia, Raffaele Piemontese.
Amare il mondo. Creare la pace è un cammino che procede delle periferie del mondo arrivando dritto al cuore dei lettori e di una questione da cui dipendono i destini di un’umanità sofferente ma vitale: la pace, la costruzione faticosa ma entusiasmante di un mondo capace di realizzare le nostre migliori aspirazioni, “a immagine e somiglianza di Dio”. Papa Francesco è partito dall’Argentina. Don Tonino Bello dal profondo Salento. Il Sud della Terra. Entrambi nella loro vita hanno testimoniato e continuano a farlo, nonostante il vescovo salentino si sia ricongiunto al Padre nel 1993, la lezione dell’umiltà e della determinazione. Al centro della loro opera, c’è sempre l’essere umano, la cura dei poveri, la propensione a privilegiare le esistenze, il volto e il cuore delle persone, rispetto alle dottrine.
“Iniziative come questa sono importanti, perché ci raccontano l’esempio di donne e di uomini che nella chiesa, nel volontariato, in mezzo alle persone comuni e a quelle che hanno più difficoltà, si può agire costruendo una società più attenta alle necessità e ai sogni della povera gente”, ha concluso Arena.