Storie di successo

Ricercatori pugliesi al CERN di Ginevra per indagare sulla particella “strana”

Anche un gruppo di ricercatori pugliesi ha preso parte all’esperimento Totem, condotto al Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra: i dati degli studiosi hanno trovato riscontri interessanti circa la possibile esistenza dell’Odderone, una particella la cui esistenza era stata ipotizzata negli anni ‘70. Si tratta di Nicola Minafra, di Molfetta, Michele Quinto, di Putignano, Maria Gabriella Catanesi, Emilio Radicioni, Francesco Cafagna, Vincenzo Berardi e Liliana Losurdo, tutti di Bari.

Il team dell’esperimento Totem, composto da studiosi provenienti anche da altre regioni italiane, è ormai vicino dal compiere una scoperta importantissima che rivoluzionerà il progresso tecnologico. Conoscere le regole che governano l’Universo infatti può permetterci di ottenere ricadute pratiche inimmaginabili; un validissimo e celebre esempio è quello di J. J. Thomson, scopritore dell’elettrone: convinto di aver scoperto qualcosa di completamente inutile, la sua scoperta – ad oggi – è impiegata in molteplici applicazioni, basta pensre che i fasci di elettroni sono alla base delle tecnologie di produzione dei microchip presenti in tutti i nostri dispositivi elettronici.

Rivelatore di particelle
Un dettaglio del rivelatore di particelle (Totem), crediti: home.cern

Nuova frontiera della scienza

Il progetto Totem è sostenuto dalla partecipazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN): «Lo scambio dell’Odderone tra protoni è uno dei possibili modi, mai osservato finora, in cui i protoni interagiscono senza rompersi, e questa nostra nuova misura potrebbe effettivamente rappresentarne la prima prova sperimentale» – spiega Nicola Turini, della sezione INFN di Pisa e dell’Università di Siena, vice-responsabile della collaborazione Totem. «I risultati di Totem, approvati e pubblicati dal CERN come preprint portano un contributo determinante alla conoscenza di questi fenomeni e ne spingono la frontiera ben oltre lo stato attuale» – ha aggiunto Angelo Scribano, della sezione INFN di Pisa, chairman del Totem Collaboration Board.

Il pugliese Minafra spiega cosa si sta osservando

«Immaginiamo i protoni come due zattere in un lago sulle quali ci sono due squadre di giocatori; le zattere sono in rotta di collisione ma le due squadre possono salvarsi lanciando dei palloni per respingere l’altra zattera. Noi osserviamo questo strano gioco da lontano (da molto lontano!) e cerchiamo di capire quali sono i criteri con cui i giocatori lanciano i palloni. Abbiamo osservato per la prima volta che, alle volte, i giocatori, che normalmente si scambiano palloni in numero pari, possono anche scambiarsi gruppi dispari di palloni (gluoni in questa analogia). Questo può sembrare di poco conto, ma nasconde in realtà la chiave per interpretare alcuni modi in cui i protoni interagiscono».

Totem
I dati di Totem, crediti: home.cern

«Quando abbiamo accettato la sfida di aumentare di oltre 50 volte la capacità del sistema di acquisizione dati potevamo solo sperare che ciò potesse avere un tale impatto di fisica» – racconta entusiasta Francesco Cafagna, della sezione INFN di Bari e responsabile nazionale INFN per l’esperimento Totem.

Il progetto Totem si configura come una grande collaborazione che conta circa 100 fisici provenienti da circa 20 Istituti di 8 Paesi tra Europa, Stati Uniti e Russia, tra i quali alcuni ricercatori dell’INFN di Bari. In questo momento i ricercatori dell’esperimento stanno analizzando una imponente mole di dati, raccolti nel 2015 unicamente da Totem grazie all’upgrade del sistema di acquisizione online (DAQ), finanziato principalmente dall’INFN: la nuova ricerca permetterà di fare chiarezza sui diversi aspetti teorici.

Antonio Piazzolla

Giornalista e divulgatore scientifico; caporedattore di Close-Up Engineering, co-fondatore e direttore responsabile di lagoleada.it, è una delle firme di Forbes Italia ed è redattore di Le Stelle, il mensile di cultura astronomica fondato da Margherita Hack e Foggia Reporter. Ha collaborato con BBC Scienze Italia, l’Espresso, Il Messaggero e Business Insider Italia.

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