Sanità, l’accusa di Cera: foggiani costretti a curarsi fuori regione
Il consigliere regionale Napoleone Cera denuncia "l’emorragia continua di risorse dovuta alla mobilità sanitaria passiva"..

FOGGIA – Un sistema sanitario in ginocchio, ospedali incapaci di garantire cure tempestive e migliaia di pazienti costretti a viaggiare fuori regione per ricevere l’assistenza che dovrebbero trovare a casa propria. Questo è il quadro drammatico che emerge dal bilancio della ASL di Foggia per il 2025, che registra un disavanzo di 36,5 milioni di euro e un’emorragia continua di risorse dovuta alla mobilità sanitaria passiva.
“È una bocciatura sonora per chi governa la sanità pugliese da vent’anni! – dichiara il consigliere regionale Napoleone Cera – Un fallimento totale, che si traduce in liste d’attesa interminabili, reparti sguarniti e un diritto alla salute negato a migliaia di cittadini. E i numeri lo dimostrano: 78,8 milioni di euro finiscono nelle casse di ospedali di altre regioni perché i foggiani non possono fidarsi delle strutture sanitarie locali.”
Il dramma si consuma negli ospedali di San Severo, Manfredonia e Cerignola, dove i servizi vengono continuamente ridotti, lasciando ai cittadini solo due alternative: aspettare mesi per una visita o andarsela a cercare altrove, pagando di tasca propria viaggi e soggiorni in altre regioni. “E mentre la nostra sanità muore, chi governa continua a fare finta di nulla!” – continua Cera – “Ogni anno ci raccontano che le cose miglioreranno, ogni anno ci dicono che stanno investendo, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una sanità pubblica che cade a pezzi e pazienti costretti alla fuga.”