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Umberto Giordano, storia di un illustre foggiano

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Foggia – Il 12 novembre 1948 si spense a Milano il più grande compositore che la città di Foggia abbia mai avuto, Umberto Giordano. Ricordiamo insieme la sua storia.

Umberto Giordano nacque a Foggia il 28 agosto 1865. Frequentò il liceo classico e a soli 14 anni partecipò al concorso promosso dal Reale Collegio di Musica S.Pietro a Maiella di Napoli; tre anni dopo fu ammesso al conservatorio napoletano, dove studiò organo, pianoforte e violino.

Nel 1888 partecipò al Concorso Sonzogno attirando l’attenzione dell’editore, che gli commissionò un’opera, la “Mala Vita”: fu quella la sua prima opera. Ma il suo vero successo arrivò a partire dal 1896 con la rappresentazione di ‘Andrea Chènier’ e poi nel 1898 con ‘Fedora’. Il compositore si spense a Milano il 12 novembre del 1948.

Grandi comuni italiani come Milano e Torino gli hanno intitolato una via o una piazza. Nel capoluogo piemontese, nel quartiere Barriera di Milano, in una zona viaria ricca di intitolazioni a musicisti classici vi è anche spazio per l’artista dauno. Umberto Giordano è sepolto al cimitero Monumentale di Milano.

Foggia non lo ha mai dimenticato: a lui sono dedicati, infatti, la piazza centrale della città, il meraviglioso teatro comunale e il conservatorio.

Difficile, praticamente impossibile, raggiungere il centro senza passare per piazza Umberto Giordano. Con le sue panchine e i suoi cespugli, è una delle piazze più conosciute e frequentate della città, non fosse altro che per il suo essere all’interno della zona pedonale del centro, lì dove ci sono i negozi.

Progettata e realizzata nel 1871, inizialmente era stata dedicata a Vincenzo Lanza: era sua, difatti, la statua che campeggiava al centro della piazza. Qualche tempo dopo, nel 1928, la statua di Lanza fu spostata all’interno della villa comunale e fu rimpiazzata dal Monumento ai Caduti, alla cui inaugurazione presenziò il re.

La dedica della piazza ad Umberto Giordano arrivò molto più tardi, nel 1948, anno della morte del compositore. E solo nel 1962 fu installata la statua in suo onore, costruita dall’artista veneziano Romano Vio e inaugurata alla presenza del figlio. Il Monumento ai Caduti fu spostato al centro di Piazza Italia.

Per quanto riguarda, invece, il meraviglioso teatro dedicato al grande compositore, ecco alcune interessanti informazioni.

Il Teatro Comunale di Foggia fu progettato fra il 1825 e il 1828, dall’ingegnere napoletano Luigi Oberty, che gli diede uno stile neoclassico, raffinato e molto in voga a quei tempi, e venne realizzato con il supporto finanziario dei cittadini benestanti dell’epoca.

Agli inizi dell’Ottocento in molte città del regno si costruivano grandi e sfarzosi teatri, e anche a Foggia si sentì il bisogno di avere un vero teatro, all’altezza del San Carlo di Napoli. Dopo tre anni di lavori, il “Real Teatro Ferdinando”, dedicato a Ferdinando I di Borbone, venne inaugurato il 10 maggio 1828, con un costo complessivo di ben 54.697 ducati.

Il teatro doveva avere un aspetto davvero grandioso ed elegante e i foggiani ne andavano senza dubbio fieri. Lo stile neoclassico italiano di Oberty, che lasciò la sua firma anche in altre edifici come la Villa Comunale, è semplice ma maestoso nello stesso tempo, un’ondata di bellezza investiva Foggia, che con il suo teatro diventava la seconda città più importante del regno, dopo Napoli.

Un patrimonio culturale e artistico che arricchiva molti scorci della Foggia ottocentesca e si imponeva con la sua forma a ferro di cavallo, tipica dei teatri all’italiana, e la sua volta impreziosita da un lampadario di cristalli. Nel 1836 lo scultore napoletano Tito Angelini fu incaricato dal consiglio comunale di Foggia a realizzare una statua colossale, in marmo, rappresentante Ferdinando II, che venne collocata nella grande sala del teatro.

Il teatro non ospitava solo manifestazioni sceniche, ma nel periodo di carnevale vi venivano organizzate grandi feste da ballo in maschera, con una partecipazione popolare assai numerosa. Ospitava inoltre compagnie di ”varietà”, compagnie che presentavano spettacoli acrobatici, di magia e illusionismo.

Il teatro a Foggia svolgeva un ruolo culturale molto importante poiché rappresentava spesso l’unico momento in cui la popolazione veniva a contatto con la storia e le culture delle altre nazioni attraverso le tragedie e i melodrammi in costume.

Nel corso dell’Ottocento, con l’avvicinamento sempre più evidente delle persone al teatro e con l’affinamento culturale degli stessi spettatori, il repertorio delle compagnie si elevò così tanto al punto che vennero rappresentate le opere del maestro del melodramma italiano per eccellenza, Verdi. Dopo l’Unità d’Italia, fu chiamato “Teatro Dauno” e infine, nel 1928, fu dedicato a Umberto Giordano, noto compositore foggiano.

Dopo i bombardamenti, varie ipotesi di abbattimento (per fortuna scartate), rinascite artistiche, progetti avanguardisti, restauri e molti anni di chiusura “forzata”, il Teatro Umberto Giordano, fiore all’occhiello della nostra città, si riprende il suo meritato posto nel panorama culturale e artistico italiano.

Dopo avervi parlato del teatro dedicato al grande compositore, vogliamo darvi qualche informazione sul Conservatorio di Foggia, anche questo dedicato a Giordano.

Il Conservatorio Umberto Giordano (inizialmente Scuola d’Archi “Umberto Giordano”) è un istituto superiore di studi musicali fondato a Foggia nel 1914.

L’Istituto divenne liceo musicale in seguito al primo conflitto mondiale, ma venne distrutto dai bombardamenti del 1943. Ricostruito nel 1945 e riacquistati gli strumenti andati distrutti, proseguì la sua florida attività in autonomia fino alla statalizzazione avvenuta con legge n. 663 del 1977.

A Foggia la prima scuola di musica nacque, quindi, nel lontano 13 gennaio 1914 e venne inizialmente ospitata nel Convento di San Gaetano.

Il Liceo proseguì la sua crescita istituzionale e didattica fino al 1943, quando i devastanti bombardamenti rasero al suolo quasi l’intera città di Foggia, allora importantissimo nodo ferroviario del Mezzogiorno, distruggendo completamente il Convento che ne ospitava le classi.

Il cuore pulsante della musica foggiana, poco conosciuto e troppo spesso apprezzato solo dai pochi intenditori locali, è una delle pietre miliari della nostra città, così come il meraviglioso Teatro Giordano, fiore all’occhiello del capoluogo dauno.

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