UniFg, scoperte possibili cause della Sindrome del Cuore Infranto

Studio multidisciplinare delle Strutture di Cardiologia Universitaria e di Medicina Nucleare del Policlinico di Foggia

FOGGIA – La rivista scientifica “Journal of the American College of Cardiology – Cardiovascular imaging” ha pubblicato uno studio realizzato dal team multidisciplinare della Struttura di Cardiologia Universitaria, diretta dal Prof. Natale Daniele Brunetti, e della Struttura di Medicina Nucleare, diretta dal Dott. Sergio Modoni, del Policlinico di Foggia che descrive le caratteristiche del metabolismo encefalico nella Sindrome del Cuore Infranto “Takotsubo”.

La ricerca, condotta presso il Policlinico di Foggia, ha valutato l’attività funzionale encefalica mediante Tomo-scintigrafia cerebrale in quelle pazienti con sindrome del cuore infranto e sospetta demenza vascolare, riscontrando delle caratteristiche peculiari.

Molte pazienti, prevalentemente donne, sviluppano la sindrome del cuore infranto, dopo un forte stress emotivo ed accedono in Pronto Soccorso con i sintomi dell’infarto miocardico acuto. Tuttavia, contrariamente all’infarto, non si osservano in queste pazienti ostruzioni al flusso di sangue verso il cuore, non si formano cicatrici cardiache e le anomalie della funzione cardiaca regrediscono spontaneamente dopo qualche settimana o mese.

Presso il Policlinico di Foggia è presente un ambulatorio dedicato a questa patologia che consente di inquadrare al meglio i pazienti e di programmare il follow up degli stessi. L’ambulatorio è accessibile ai pazienti affetti da cardiomiopatia da stress dalle ore 15.00 alle ore 18.00 ogni martedì e giovedì.

UniFg, scoperte possibili cause della Sindrome del Cuore Infranto

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