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Le Guide di Foggia Reporter: Volturino

Volturino – Adagiata sui pendii del Subappennino Pugliese Settentrionale, Volturino svetta su una distesa verde di 6300ha sopra la testa di Lucera, di fronte il Gargano.

C’è molto vento, quello che qui i romani chiamavano volturnus ovvero il favonio, che oggi molte pale eoliche trasformano in energia. Montagne molto conosciute al brigantaggio e dove si lasciano ammirare sconfinati orizzonti: il balcone naturale della Daunia.

Ingresso di Volturino: Fontana Vecchia – Ph. Credit: FAI (Fondo Ambiente Italiano)

Ad accoglierci la Grotta di Lourdes dal Crocifisso artistico di Largo Ariella, per perdersi tra le rue, classiche stradine strette di paese, dove irregolari scalinate a liste di pesce contrastano il vorticoso vento che accarezza Volturino tutto l’anno.

Ed è in certi angoli così intimi che è possibile avvistare tracce medievali, tra cui il prezioso portale in pietra sulla facciata del Palazzo Baronale, sede del feudatario e delle milizie, sorto nella piazza principale accanto alla Chiesa Madre, emblema temporale e spirituale del potere aragonese.

Nel XIII secolo, Volturino fu uno dei cinque casali dipendenti da Montecorvino: nonostante la sua totale distruzione del 1400 per mano di Alfonso I d’Aragona, Volturino non si estinse e resistette grazie al rifugio della sua popolazione. Proprio in questa piazza, oggi c’è un bar gestito da una accogliente famiglia: non si perde l’occasione per acquistare una casciatiedd, delizioso panzerotto dolce dal ripieno di ricotta e cannella.

Casciatielli – Ph. Credit: Cose fatte in casa

A pancia piena, l’itinerario attraverso gli sporti, antiche porte delle mura difensive, appare più semplice ed ecco che ci si ritrova dinanzi la facciata romanica di San Domenico di Guzman, chiesa dal piccolo rosone, e alla pietra tonda della Chiesa Badiale di Santa Maria dell’Assunta, simbolo di Volturino.

Al suo interno, dopo l’Avemaria alla Madonna dell’Arco, ogni domenica di carnevale il pupazzo della vecchij è spogliato di cinque penne, inusuale rito per tenere il conto alla Pasqua.

Lungo i camminamenti esterni, tutto sembra un’apparizione: la bellezza di Fontana Vecchia, l’abbeveratoio dei Carafa, dalle fresche acque sorgive di Pozzo della Montagna e di Vallone Cupo così come il bronzeo stile liberty di Fontana della Croce; gli odori invitanti di arrosto, formaggi e salumi, proveniente da autentici ristorantini affacciati al vallone; da un architrave con Apostoli, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, sormontata da un’originale campanile a vela.

Cappella della Serritella sulla balconata – Ph. Credit: Tripadvisor

La storia di Volturino traspare sui muri degli edifici come nelle forme della Cappella della Serritella da cui è possibile avvistare Parco Riconi, Bosco Marano e Mezzana, i luoghi dove è facile perdersi nell’amenità.

Fonte: Schiraldi, G., “Il tesoro di Volturino. Il patrimonio ecclesiastico”, Appula Aeditua, 2016.
Varanelli, G., “Volturino nel passato. Personaggi, vicende, usi, costumi e aneddoti”, QuiEdit, 2013.

Michela Serafino

Operatore culturale nei sistemi turistici e 30 anni di "pugliesità". Fin da bambina ho osservato con curiosità le meraviglie dell'arte. Decidendo di fare della mia passione una professione, sono volata via da Foggia per laurearmi in Scienze dei Beni Culturali e specializzarmi in Turismo, territorio e sviluppo locale presso la Bicocca di Milano. Con i miei primi passi nei musei, ho capito il valore della condivisione del bello con la società.... mai quanto nella mia regione! La mia mission? In quanto educatore museale e guida turistica, ciò che adoro di più è convertire i disinteressati al piacere della scoperta nei musei e alla bellezza della mia città. Il territorio trama con le sue risorse attraverso metodi di comunicazione 4.0 e web marketing (SEO, Socialmedia,...), tali da apportare il giusto contributo alla promozione culturale e turistica, ed io ci sono dentro. Rivolgendomi sia a giovani che ad adulti tra attività e laboratori, i miei racconti si rivolgono a chiunque abbia voglia di conoscere la Puglia, in particolare la Daunia. Il mio cavallo di battaglia? Progettare ed organizzare eventi culturali coordinando, tramite i media, strutture, associazioni ed infrastrutture necessarie per la mobilità e l'ospitalità. Adoro viaggiare, ma soprattutto appassionare della mia terra.

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