A Foggia nasce il Gin di Puglia, con olio d'oliva e anima del Sud

Loro sono tre giovani intraprendenti e, sicuramente, sarete stati almeno una volta nella loro enoteca in centro, Uvarara. Stiamo parlando di Ettore Pacilli, direttore commerciale, Valentina Delli Carri, barlady e Pellegrino Riccio, agronomo e sono gli ideatori del primo Gin di Puglia, nato dopo un viaggio in Salento.
“L’idea è nata per caso, dopo un viaggio nel Salento. Lì il territorio è composto principalmente da ulivi. Nessuno l’aveva fatto, e quindi ci siamo detti: Perché non ci proviamo noi?”
Ettore Pacilli, nella foto in basso
Il gin tutto pugliese è confezionato in un’elegante bottiglia di vetro, arricchita da elementi decorativi del noto Rosone della Cattedrale di Troia, cittadina che ospita il nuovo locale dei ragazzi, “La Gintoneria di Uvarara”. Il logo, circolare, raffigura il classico bicchiere Martini (stem cocktail glass) incorniciato con tre emblemi tipici del Sud e più in generale delle terre mediterranee: il mare, le montagne e gli ulivi.

Ettore raccontaci come è nata l’idea
“La nostra enoteca, Uvarara, è specializzata in gin, la nostra è una passione cominciata nel 2013. Da lì siamo andati alla ricerca di vari prodotti e dopo un viaggio in Salento abbiamo trovato quello che stavamo cercando: siamo guardati in giro e ci siamo resi conto dell’abbondanza di grano e ulivi.
Ci siamo detti ‘perché non proviamo a fare un gin nostro?’. Abbiamo trovato una ricetta che poteva andare, abbiamo ottenuto dei fondi del Pin Puglia e così abbiamo dato vita a questo progetto”.
In cosa differisce dal classico gin?
“La lavorazione iniziale è la stessa, la cosa diversa dagli altri gin è che noi utilizziamo del vero olio d’oliva, cosa che tutti gli altri non utilizzano, impiegano solo botaniche secche.
La particolarità di questo gin è proprio questa, è l’olio abbinato alle varie botaniche come la radice di liquirizia e foglie di ulivo. A dirla tutta l’idea iniziale era quella di dar vita ad una distilleria solo che la burocrazia ce lo ha impedito, per adesso. In futuro vedremo”,
La confezione immagino abbia tutta una sua storia. Ce la racconti?
“L’architetto che ha curato l’arredamento del locale ha realizzato anche il design della bottiglia, decorata con i dettagli del Rosone della Cattedrale di Troia: ogni spicchio ha dei particolari, noi ne abbiamo riportati due in particolare e ne abbiamo tessuto una trama. Il logo invece è costituito dalla coppa Martini, dal mare e dalle montagne del Gargano con il ramo d’ulivo”.
Se dovessi consigliarlo ad un cliente?
“Noi lo consigliamo sempre o come cocktail Martini, quindi puro, freddissimo; oppure come gin tonic con mela verde e foglia di basilico, è una tonica abbastanza dolce”.
E per il futuro? Cos’altro “bolle” in pentola?
“Abbiamo in mente un Vermut con base Nero di Troia ma di questo ne parleremo in un secondo momento”.