Politica

Angiola, il professore che piace ai foggiani

Folla delle grandi occasioni all'incontro sul problema dei rifiuti

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Sfidando la controra Nunzio Angiola invita la città a parlare di quello che sembra un problema irrisolvibile: i rifiuti. Dal fallimento di Amica ai camion in fila a Passo Breccioso, sono quasi venti anni che la spazzatura è sulla prima pagina dell’agenda cittadina. Parliamone, invita Angiola, e la città risponde. Il professore ha carisma, e la gente lo ascolta. Al convegno sul ciclo dei rifiuti la sala si riempie velocemente, e decine di persone restano in piedi. In prima fila qualche forzista della prima ora, il collega docente universitario Francesco Sollitto, l’ex consigliere comunale di area socialista Riccardo Rignanese. Il professore piace. È un volto nuovo, che potrebbe rompere il muro dell’indifferenza, quel muro che fa crollare l’affluenza alle urne elezione dopo elezione. Si presenta come interprete del civismo, che guarda alla città e non alle ideologie. E i civici a Foggia – da Miranda a Di Gioia – hanno sempre avuto un consenso bipartisan. Il professore non è un outsider qualsiasi, e darà filo da torcere ai candidati dei partiti tradizionali. A loro non pensa, e prosegue per la sua strada, dialogando con la città sulle cose concrete, sulle ferite aperte di una città ferita. Oggi si è parlato di rifiuti, dei cassonetti stracolmi, della differenziata che non decolla, dei continui disservizi. Sul banco degli imputati la barese Amiu e il discusso rinnovo del contratto per nove anni. Il problema rifiuti non può essere evitato, perché la corretta gestione del ciclo dei rifiuti è segno della civiltà e della buona amministrazione di una città. Affrontiamo la questione AMIU, dice Angiola, e poi lavoriamo  per restituire la gestione dei rifiuti ai foggiani.

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