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Le Guide di Foggia Reporter: Ascoli Satriano

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Ascoli Satriano – Facciamo un salto nel “paese dei grifoni”, i quali insieme a tutto il resto richiamano alla mente l’importanza di questo luogo che, un po’ come Roma, ha anch’essa origini da alture.

Continuando a celebrare le bellezze della Daunia, si va ad Ascoli Satriano, nel cui viaggio si scorge subito la Valle del Carapelle, a sud dei Monti Dauni. Serpente, Castello e Pompei sono i colli su cui, dal XI al VIII a.C. dauni, osco sanniti e tosco sabellici hanno congiunto stili, arti ed idee; lì dove ancora oggi è possibile camminare sui ciottoli geometrici che contraddistinguono questa località.  

Selciato sannita

Sullo sfondo, il Parco Archeologico dei Dauni “Pasquale Rosario”, l’area monumentale a nord del “Bivio Stornara”, si annette ad architetture contemporanee come Villa Ricciardi, residenza dei tedeschi in resistenza agli anglo-americani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Addentrandosi nella Necropoli preromana del Serpente, è ben chiaro il Bing Bang di Ascoli Satriano: la colonizzazione greco-romana, che dal VI a.C. diede inizio ad una mescolanza di culture e civiltà, ha lasciato in eredità i famigerati Grifoni sul meraviglioso trapezophoros policromo, un “pezzo” di storia ed archeologia più prestigioso al mondo, che fa parte di una serie di bellezze altrettanto rare.

Il Ponte Romano, ad esempio, con il suo immortale arco in pietra sul Torrente del Carapelle, ricostruisce perfettamente l’idea di un Ascoli Romana insieme all’acquedotto sotterraneo, che ha alimentato le fontane del paese fino ai primi del ‘900. Beh, la Villa di Faragola era la ciliegina sulla torta, un valore aggiunto… ma questa è un’altra storia.   

Ponte Romano – Ph. Credit: Fondo Ambiente Italiano

Una volta nel centro storico, vi è quel che rimane della gran maggioranza di reperti esposti in parte in Santa Maria del Popolo as Museo Civico di Ascoli Satriano, in parte a cielo aperto. Ascoli era costruita come una fortezza sulla collina del Serpente in difesa alle insistenti incursioni militari che la minacciarono per secoli.

Un comune molto ambito come dimostra la convivenza tra arte longobarda e bizantina nel quartiere medievale Serra, dove oltre al Palazzo Ducale, offre una visione straordinaria tra l’ex cattedrale dedicata al patrono San Potito Martire, primo santo attestato in Daunia, decapitato e sepolto sul Calaggio Carapelle dagli Antonini nel II secolo; la Basilica di San Leone, la più importante testimonianza di architettura cristiana; e la Chiesa di San Giovanni Battista, una delle più antiche (XII secolo).

Duomo di Ascoli Satriano

Anche se botteghe e palazzi possano sembrar mangiati dal tempo, la piazza feudale con le sue viuzze animate da antiche casette, mantiene la solennità grazie all’ombra gotica del Duomo, pregiato contenitore di sette altari del ‘700 e di un’opera d’arte moderna firmata Giaquinto, il “Transito di San Giuseppe” da vedere almeno una volta!

Nonostante il terremoto del 1980 abbia potuto devastare Ascoli Satriano, la sua bellezza pare sia immortale. Intatte le opere quanto le tradizioni. Qui si festeggia ancora la Fiera di Santa Lucia che apre il Natale esponendo l’autenticità di un paese agricolo dalle grandi doti enogastronomiche.

Tra i paesani che si augurano bbona finë e bbon bringipië, c’è sempre qualcuno che cede alla delicatezza del dolce della sposa, soffice leccornia a base di rosolio e liquore di rose, eccellenza della pasticceria pugliese. Fra bontà ed arte, ad Ascoli c’è sempre qualcosa da scoprire. Dunque, nessuno spavento se in primavera si avvista sull’uscio delle case una Quarandänë, pupazzo in nero dalle sembianze di vecchiaccia. La bellezza è racchiusa anche nella ritualità.

Dolci della sposa o “tette di monaca” – Ph. Credit: Dolci Passioni

Fonte: pp. 167-168, Fabbri, M., Osanna, M., “Ausculum I: l’abitato daunio sulla collina del Serpente di Ascoli Satriano”, Grenzi, 2002.
pp. 11-13 e 37-50, Di Biase, F. M.,”Ricordi di Ascoli Satriano”, Lulu, 2018.
Sarcone, G., “Ascoli Satriano: la città dei Grifoni”, Edipuglia, 2019.

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