Centrodestra: possiamo vincere le elezioni di Foggia
A sorpresa di vedono Micaela Di Donna e Antonio Tutolo

La convention del centrodestra di lunedì scorso non è stata una riunione di popolo, ma una rimpatriata tra dirigenti ed eletti. Per parlamentari, consiglieri regionali, dirigenti di partito del capoluogo e della provincia è stata una occasione per rivedersi, dopo due anni di pausa. Alta l’età media, alta la percentuale di non foggiani, superflui visto che il tema da discutere erano le prospettive per la città di Foggia. Ma la voglia di esserci, dopo tanto tempo di silenzio della politica, ha avuto la meglio. Presenti i padri nobili del centrodestra, applauditi più volte: Lucio Tarquinio e Paolo Agostinacchio in prima fila. C’era poi tanta classe dirigente d’antan: gli assessori delle giunte Agostinacchio: Peppino Pedarra, Umberto Parisi, Ciccio Russo, Paolo La Torre, e gli assessori delle giunte Landella: Anna Paola Giuliani, Antonio Bove, Ciccio D’Emilio, Sergio Cangelli e Claudio Amorese. A salutare e stringere mani personaggi eterni della politica locale: Gianni Di Lauro, Oronzo Orlando, Raimondo Ursitti, Mimmo Verile. A sorpresa un inatteso consigliere regionale: il lucerino Antonio Tutolo. Dalla provincia si sono fatti vivi Nicola Gatta, Savino Santarella, Antonio Potenza e Gianvito Casarella. E poi, in ordine sparso, il capogruppo dei meloniani in Regione Francesco Ventola, Napoleone Cera, Tonio Ciarambino, Paolo Mongiello, Marco Trombetta e Micaela Di Donna, che è sembrata un po’ isolata. Un po’ isolato anche Salvatore De Martino, ciellino prestato alla Lega, uomo di Luigi Miranda che, invece, non si vede e non si vedrà. A quanto pare il suo addio alla politica è definitivo. Tra gli osservatori esterni Rino De Martino, uomo di Tito Salatto. Due le sessioni dei discorsi. Prima i grandi capi regionali: Filippo Melchiorre, Mauro D’Attis e Roberto Marti, poi i parlamentari Fallucchi e La Salandra per Fratelli d’Italia, il consigliere regionale Splendido per la Lega e per Forza Italia il senatore di Barletta Dario Damiani anziché il manfredoniano Giandiego Gatta, pure presente e seduto in prima fila. Uno sgarbo per il parlamentare sipontino, figura storica del centrodestra di Capitanata. Uno sgarbo che Gatta non ha digerito, al punto di andare via prima della conclusione. Per il resto tutto è proceduto tranquillamente: una sana passerella di vip che si sono spesi in discorsi e dichiarazioni di intenti. Nessun riferimento alla traumatica fine della amministrazione Landella e al fatto che quella amministrazione era targata centrodestra. Tutti d’accordo, invece, sulla vitalità e buona salute della coalizione, e sulla certezza che Foggia può replicare le recenti vittorie di Brindisi e Barletta.