Elezioni: sfida possibile tra Maria Aida Episcopo e Giannicola De Leonardis

Il centrosinistra si è fermato a Gianni Mongelli. Per la terza volta il candidato sindaco proviene dalla sua Giunta: prima Augusto Marasco, poi Pippo Cavaliere, ora – molto probabilmente – Maria Aida Episcopo.
Al tavolo della coalizione di centrosinistra il PD non ha indicato Marcello Salvatori – figlio di Vittorio già sindaco del capoluogo e fresco di premio Argos Hippium – come candidato sindaco. Quella dell’imprenditore è stata quindi considerata una autocandidatura, che il PD ha timidamente proposto di discutere comunque. Ma – è stato obbiettato – se si fosse intavolata una discussione sulla autocandidatura di Salvatori, sarebbe stato necessario discutere anche delle autocandidature di Angiola e Mainiero. Il nome di Marcello Salvatori, quindi, è stato accantonato. Un peccato, per qualcuno, che considera Salvatori capace di erodere voti agli avversari. In discussione è rimasta solo la proposta del cinque stelle Furore, che ha indicato la dirigente scolastica provinciale Maria Aida Episcopo. Un nome che non ha entusiasmato Fabrizio Cangelli, portavoce di Europa Verde, che avrebbero visto di buon occhio proprio la candidatura di Salvatori, imprenditore del settore energetico, attento alle tematiche ambientaliste.
“Salvatori offre una prospettiva, un canovaccio su cui lavorare – dichiara Cangelli – Nulla da dire su Maria Aida Episcopo come persona e come professionista, ma la sua mi sembra una candidatura debole. Ho paura che la campagna elettorale si incarti sulla sua partecipazione alla Giunta Mongelli, mentre su Salvatori non ci sarebbero precedenti da rimproverare, dal punto di vista politico. Personalmente sono dell’opinione di non rompere l’unità della coalizione, ma noi non abbiamo posizioni da difendere. Non abbiamo incarichi né alla Regione, né alla Provincia, e l’unità della coalizione per noi è un ideale, non un obbligo. Salvatori avrebbe potuto erodere voti al centrodestra, cosa che la Episcopo non penso possa fare”. Luigi Iorio, coordinatore nazionale della segreteria del PSI, lamenta che il PD non abbia la voglia, la forza o la volontà di indicare un candidato sindaco per la città di Foggia. Anche Iorio ha constatato come il nome di Marcello Salvatori sia stato abbandonato e la sua disponibilità definita una autocandidatura. “È naturale – dice Iorio – che tra un autocandidato e un candidato proposto da una forza politica sia in vantaggio la seconda opzione”. Dalle parti della Comunità politica di Beneduce e Cannerozzi c’è simpatia per la candidatura della Episcopo, ma ogni decisione sarà presa dall’assemblea della comunità, in programma lunedì prossimo. Il suo nome è visto di buon occhio. Capacità di guidare processi complessi, autonoma rispetto ai partiti, coinvolgente, una vita nel sindacato da semplice iscritta. Nella comunità politica c’è chi si è già esposto a favore di Salvatori, quindi la discussione si preannuncia accesa.
Intanto nel centrodestra si rafforza il nome di Giannicola De Leonardis, consigliere regionale al terzo mandato, figlio d’arte, matrice democristiana, esponente della “aristocrazia terriera” del capoluogo. Il centrodestra – forte del traino nazionale – è convinto di vincere al primo turno. Foggia è pur sempre una città profondamente di destra, e l’incidente Landella non sembra influire sul gradimento dei partiti che sostengono il governo