Attualità

In memoria di Antonio Lovecchio, un “tedesco” in Capitanata: l’artefice del gemellaggio Foggia-Göppingen

Foggia – Jonathan Safran Foer, in uno splendido libro, poi divenuto un ottimo film, ci invita sin dal titolo alla scoperta affermando che “Ogni cosa è illuminata”.

A tal proposito c’è un oggetto che da sempre colpisce la mia attenzione ogni volta che entro nella città di Foggia ed è un semplice cartello stradale con su scritto: “Benvenuti a Foggia, gemellata con il comune di Göppingen”.

Forse magari la mia curiosità sarà figlia della mia deformazione di ricercatore storico ma quella scritta mi ha sempre portato a riflettere su cosa ha portato due realtà così distanti dal punto di vista geografico e culturale a scegliere di gemellarsi fra loro. 

Per mia fortuna questo mio cruccio mi è stata svelato solo alcuni anni fa, quando a Manfredonia, durante la cerimonia del primo Premio di Eccellenza di Lingua e di Cultura Tedesca intitolato alla professoressa Gabriele Selder, ho avuto la fortuna di conoscere il dott. Antonio Lovecchio, “padre” dei rapporti fra Italia e Germania nel secondo dopoguerra in provincia di Foggia e artefice “silenzioso” di tale gemellaggio. 

È stato un incontro che mi ha molto colpito, mi è sembrata incredibile la forza e l’energia sprigionata da quel “giovane” novantenne entusiasta del premio creato per continuare a percorrere quella strada di cooperazione fra i due paesi e per ricordare una sua studentessa, Gabriele Selder, divenuta poi un punto di riferimento per la diffusione della lingua tedesca in Capitanata, che prese moralmente il “testimone” di Lovecchio dopo il suo trasferimento a Roma.

Lovecchio già nel 1964, insieme ad altri studenti affascinati alla cultura teutonica, dà vita all’Associazione Giovanile Italia-Germania, in una fase, quella post seconda guerra mondiale, ancora ostica per la diffusione del tedesco “visto il sentimento di odio e risentimento nei confronti dei tedeschi presente nell’opinione pubblica”.

L’associazione si rafforza in breve tempo e diventa Associazione per l’Amicizia Italo Germanica, una realtà capace di rappresentare come ricorda Lovecchio “un’occasione per diffondere la cultura tedesca che io amavo e offrire un servizio alla realtà locale, senza alcuna entrata economica, in piena gratuità.

Fra le varie iniziative organizzate vi è un seminario di approfondimento dedicato ad una figura che rappresenta il trait’d’union d’eccellenza fra la Germania e l’Italia, cioè Federico II.

Proprio grazie alla buona riuscita di tale seminario che nasce il Centro Studi Federiciano, di cui presidente onorario era il professor Karl Arnold Willemsen, dell’Università di Bonn, che consiglia al comune di Foggia il gemellaggio con la cittadina di Göppingen, località assai vicina al castello di Hoenstaufen, roccaforte del feudo di Federico II.

Un gemellaggio siglato nel 1971 con l’impegno di stimolare ad ogni livello e in ogni campo, con la speranza di cominciare nell’interesse europeo, progetti di cooperazione fra la Capitanata e la Svevia e il Baden-Wurttemberg e la Puglia.

Al dottor Lovecchio dedico questo pezzo rammaricandomi di non esser riuscito a proseguire a raccontare insieme la storia di cui è stato protagonista come ci eravamo ripromessi.

La Famiglia Lovecchio infatti ci comunica la dipartita di Antonio:

Lo scorso 1 maggio si è spento a Roma all’età di 95 anni il Dottor Antonio Lovecchio, fondatore dell’Associazione Italo-Germanica di Foggia. Un uomo d’altri tempi, colto e lungimirante che ha speso la vita a coltivare la passione per la sua città, per migliorarla e per farla conoscere anche all’estero.

Dopo gli studi di medicina, la fervida attività dell’Associazione e il trasferimento a Roma, Antonio ha continuato ad adoperarsi per dare lustro alla città di Foggia. Il gemellaggio con la Germania, le donazioni e le opere personali di valenza culturale, hanno lasciato il segno in un territorio che lui amava e apprezzava profondamente.

La sensibilità per le tradizioni e per l’impegno sociale non sono passate inosservate dalle autorità locali. Antonio ha vissuto gli ultimi istanti della vita circondato dall’affetto dei suoi cari spegnendosi con serenità, per cause naturali.

In nome di una vicinanza ideale a quei valori che auspicano sempre più stretti i contatti fra la realtà di Capitanata e quella tedesca, si associano al dolore dei familiari coloro che si “sentono” gli eredi di tale progetto come il professor Bonifacio Saracino, presidente del “Premio di Eccellenza Gabriele Johanna Selder” e l’Associazione culturale italo-tedesca ACIT Foggia “Grimm”.

Articolo a cura di Vito Saracino, Ricercatore Storico Fondazione Gramsci di Puglia

Redazione

Foggiareporter.it è il quotidiano online della Provincia di Foggia. Cronaca, eventi, politica e sport dalla Capitanata. Leggi tutti i nostri articoli.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio