Sindacato

Foggia, in piazza per lancio campagna referendum su lavoro e cittadinanza

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

FOGGIA – “Il voto è la nostra rivolta” è il claim scelto per la giornata di mobilitazione nazionale di sabato 12 aprile che vedrà 120 piazze animarsi in tutta Italia per lanciare la campagna per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza che si voteranno l’8 e il 9 giugno prossimo. A Foggia appuntamento in Piazza Giordano, nell’area antistante gli Uffici Statali, con un happening che alternerà momenti di cultura e musica a testimonianze di lavoratrici e lavoratori che vivono quotidianamente le condizioni di precariato, insicurezza, subordinazione che il referendum si propone di superare.

I CINQUE QUESITI PER RESTITUIRE DIGNITÀ E DIRITTI AL LAVORO

“Dobbiamo vincere una diffusa disaffezione al voto e spingere le persone a partecipare per poter raggiungere il quorum – spiega il segretario generale della Cgil DI Foggia, Gianni Palma -. Il referendum è una forma di democrazia diretta, chi vota Sì sa che in caso di vittoria il giorno dopo quelle norme saranno abrogate e non potranno essere reintrodotte con percorsi legislativi. A sostegno dei referendum sono state raccolte milioni di firme e l’obiettivo è restituire quella dignità costituzionale al lavoro e riconquistare diritti cancellati dalle politiche neoliberiste degli ultimi trentanni, che non hanno portato nulla in termini di stabilità occupazionale e potere d’acquisto dei salari, anzi esponendo chi lavoro al ricatto e alla totale subordinazione dei datori di lavoro, costretti ad accettare qualunque condizione anche in violazione dei contratti, pena la perdita del proprio posto”.

Quattro i quesiti sul lavoro: il primo si propone di abrogare la norma che disciplina i licenziamenti illegittimi nelle imprese con più di 15 dipendenti, prevedendo in questi casi il reintegro nel posto di lavoro e non un semplice indennizzo come previsto oggi.

Il secondo punta invece ad aumentare le tutele per lavoratrici e lavoratori delle piccole imprese sotto i 16 dipendenti sempre in caso di licenziamento illegittimo, superando il limite delle 6 mensilità come risarcimento.

Il terzo punta all’eliminazione delle norme che permettono l’abuso dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato, reintroducendo l’obbligo delle causali giustificative in caso di ricordo a questo tipo di rapporti di lavoro.

Il quarto punta ad accrescere la sicurezza sui luoghi di lavoro, nel Paese degli oltre1000 morti l’anno e oltre 500mila infortuni. L’abrogazione della norma vigente punta ad estendere nelle catene dei subappalti la responsabilità anche agli imprenditori committenti.

Il quinto quesito insiste sul tema della cittadinanza e propone di ridurre da dieci a cinque anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, fermo restando i requisiti richiesti per ottenerla qual: la conoscenza della lingua, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Una norma che interessa circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano, allineando l’Italia ai maggiori Paesi Europei.

LA SERATA DEL 12 APRILE

In Piazza Giordano, a partire dalle ore 19, sul palco saliranno il noto attore foggiano Nicola Rignanese, che con la collaborazione di Giovanni Russo leggerà alcuni discorsi di Giuseppe Di Vittorio. Inoltre musica dal vivo con la band Ratafiamm. (foto Ravenna Notizie)

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]