La Shoah in Capitanata: il ricordo delle comunità ebraiche locali e dei campi d'internamento

A pochi giorni dalle Giornate della Memoria, la Shoah echeggia attraverso il ricordo delle comunità ebraiche locali e i campi d’internamento di Capitanata.
In realtà, ben pochi sanno che gli effetti delle Leggi Razziali alla fine degli ’30 del ‘900 coinvolsero la nostra terra e le nostre famiglie più di quanto si possa pensare. Ebbene, anche la Provincia di Foggia, come il resto della Puglia, fu teatro di oscenità commesse dal governo italiano nei confronti di tutte quelle persone ritenute ostili dal regime e che, di conseguenza, hanno cercato vita e pace verso la “Terra Promessa”. Una sorta di emigrazione al contrario rispetto a quella che oggi siamo soliti assistere.
I versanti del Gargano, in particolare San Nicandro Garganico, hanno assistito alla conversione di massa all’ebraismo proprio durante la persecuzione ebraica attraverso la figura del bracciante Donato Manduzio. Il suo grande coraggio si affiancò a quello di Enzo Sereni, altro esponente ebraico di Puglia, nella missione segreta che li vide insieme partecipi nel viaggio di speranza verso la Galilea: nel 1944, essi stabilirono contatti con gli internati ebrei e allestirono campi profughi per accogliere i rifugiati ebrei in fuga dai campi di sterminio balcanici, pianificando operazioni segrete antinaziste volte a garantire il ritorno verso “casa”, dove riprendere a vivere.
La tradizione religiosa degli ebrei non è così distante dal carattere autentico del nostro territorio, tanto che la memoria degli ebrei vive qui ancora oggi tra Siponto, Orsara di Puglia e Vieste, riportando i nomi di ebrei autoctoni, genti illustri come Alberto Mieli e Giovanni Battista Roselli, coloro i quali hanno avuto il coraggio e la capacità di sopravvivere agli scempi dell’Olocausto e di cui si è potuto avere il piacere e la gioia di conoscerne personalità e volti. Tuttavia, il ricordo e la gloria della forza del popolo ebraico è dedicato a tutti coloro che non ce l’hanno fatta e che purtroppo ne sono la maggioranza.
Un riguardo particolare va alla memoria della Professoressa Maddalena Pacifico, all’epoca docente dell’Istituto Magistrale “Carolina Poerio” di Foggia, di cui purtroppo non se ne sa nulla, se non soltanto il nome e la sua sicura deportazione nei campi di concentramento nazifascisti.
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Fonti: Mangano Foggia
Rauzino
In Puglia.net
Photo credit: Gianni Lannes