Storie di successo

Lorenzo Sepalone si racconta

Torna la nostra rubrica dedicata alle eccellenze “made in Foggia”. Oggi abbiamo scambiato quattro chiacchere con Lorenzo Sepalone: regista, produttore e sceneggiatore.

Come e quando è nata la tua passione per il cinema?

Da bambino guardavo in tv i vecchi film della commedia all’italiana e sognavo di fare l’attore. Poi, durante l’adolescenza, mi innamorai follemente del grande cinema d’autore, di maestri come Fellini e Antonioni. Abbandonai le mie ambizioni attoriali e decisi, in modo perentorio, di studiare per diventare un regista cinematografico. 

C’è un modello al quale ti sei ispirato?

Cerco di percorrere una mia strada stilistica e poetica. Non ho mai scimmiottato altri registi ed ho sempre evitato di seguire le mode. Sono stato sicuramente influenzato inconsciamente da tantissimi artisti ma, secondo me, i grandi maestri si studiano, non si imitano.

“Ieri e domani” ha avuto tanti riconoscimenti e premi. Com’è nata l’idea di questo cortometraggio?

Alcuni anni fa mi ritrovai in una zona di Foggia in cui era appena avvenuto un omicidio. Il luogo del crimine ispirò la mia idea principale per “Ieri e Domani”. Pensai di raccontare la storia di due personaggi che, per motivi differenti, si ritrovano sul luogo di un delitto. Sono partito da una suggestione reale per poi inventare una storia di speranza e di riscatto.

Cosa ti senti di consigliare ai giovani che vogliono intraprendere la carriera del cinema?

Il mio consiglio è di studiare, di fare esperienze, di imparare con grande umiltà dalle maestranze esperte. A chi vuole fare il regista consiglio di individuare attentamente le proprie esigenze espressive. La voglia di fare un film deve nascere da un’urgenza interiore, deve diventare quasi una questione di vita o di morte. Non basta avere la videocamera 4K o sapere utilizzare un software di montaggio per poter fare cinema. Un film è il risultato di un lunghissimo lavoro fatto di studi, ricerche, sacrifici, esperienze artistiche ed umane.

Date le nuove tecnologie, a tuo parere, il cinema può ancora coinvolgere il grande pubblico? Perché?

Oggi siamo costantemente bersagliati dalle immagini. I registi hanno il difficilissimo compito di riuscire a catturare l’attenzione dello spettatore, sempre più immerso nel mare magnum delle nuove tecnologie. In ogni caso, voglio essere ottimista. Cambieranno i mezzi, muteranno gli strumenti, nasceranno nuove forme di comunicazione ma le emozioni del grande schermo rimarranno sempre uniche ed immortali.

È noto che hai in cantiere un progetto sulla tragedia di viale Giotto. Cosa ti ha spinto in questa nuova esperienza?

Si tratta di un progetto molto delicato. Sono nella fase iniziale della preparazione e faccio fatica a parlarne. Non è facile per me affrontare emotivamente una storia così dolorosa che ha segnato la nostra comunità. Inizialmente mi sono chiesto tantissime volte se andare avanti oppure abbandonare il lavoro. Poi ho deciso di incontrare le persone che hanno vissuto direttamente la tragedia. Mi interessava ascoltare la loro sacrosanta opinione sul mio eventuale film. Il loro parere per me è stato determinante. Mi hanno sostenuto e mi hanno incoraggiato a continuare. Cercherò di realizzare il docu-film con delicatezza e rispetto, entrando in punta di piedi in quella tragica storia. Non sarà un film-inchiesta. Sarà una pellicola “per non dimenticare”.

Chiudiamo con una domanda di rito: cos’è per te Foggia?

Foggia è la città che amo. Penso di aver dimostrato più volte questo fortissimo legame con la mia terra. Da diversi anni, con i miei film, porto la città in tante prestigiose kermesse. Ne sono fiero. “Ieri e Domani” è stato girato interamente a Foggia. Al cortometraggio hanno preso parte più di cento persone tra cui importanti attori e tecnici del cinema italiano. In pochi mesi “Ieri e Domani” è stato proiettato in circa 50 festival, ha vinto 10 premi, è arrivato finalista al concorso Giovani Autori Italiani alla Mostra del Cinema di Venezia. A breve la pellicola sarà distribuita anche all’estero. Nonostante i tanti problemi che affliggono la città, Foggia rimane il luogo del mio cuore. Attraverso il mio piccolo contributo cercherò sempre di far crescere a livello cinematografico la nostra terra.

Valerio Palmieri

Giornalista praticante, laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Foggia. Laureato in Filologia moderna con 110 e lode. Da sempre sono appassionato di scrittura e, dopo varie collaborazioni, da gennaio 2017 sono redattore di Foggia Reporter. Mi occupo principalmente di politica, eventi religiosi e interviste. Sono convinto che la comunicazione digitale sia lo strumento più efficace per attuare quella rivoluzione culturale che tanto bene può fare al nostro territorio locale e nazionale.

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