Raccolta rifiuti, la Procura indaga sull’affidamento ad Amiu grazie a dati falsati
I fatti risalgono al 2022, quando il Comune era retto dal Commissario straordinario Marilisa Magno. Le indagini sono partite da un esposto presentato da associazioni e cittadini

FOGGIA – Dagli addetti ai lavori un paio di giorni fa era filtrata la notizia della chiusura delle indagini sull’affidamento del servizio di igiene urbana nella città di Foggia ad Amiu Puglia. L’indiscrezione era veritiera, e la pm Paola De Martino ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a cinque persone: all’ex dirigente del Comune di Foggia Concetta Zuccarino; al direttore generale di Amiu Antonello Antonicelli; al dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Foggia Saverio Pio Longo: all’istruttore contabile dell’Ufficio Ambiente Giovanni Sorbo; e a Maria Rosaria Mangiatordi, referente del Conai (Il Consorzio nazionale Imballaggi) . I fatti contestati vanno da settembre del 2022 a giugno del 2023.
L’ipotesi di reato è che l’affidamento fatto nel 2022 alla società Amiu Puglia della raccolta dei rifiuti per il Comune di Foggia sia avvenuto aggirando le norme e inducendo la struttura commissariale (all’epoca guidata da Marlisa Magno) ad affidarsi all’azienda barese, sulla base di dati errati. Nello specifico – predisponendo gli atti in maniera tale da indirizzare la decisione a favore di Amiu, nonostante – scrive il giudice – “la inadeguatezza del servizio fino a quel momento svolto dalla società”.
L’inchiesta nasce da una una serie di esposti, ultimo dei quali presentato dalle associazioni Società Civile, Konsumer Italia e Italia Nostra, e dei cittadini, circa la procedura dell’affidamento in house del servizio di igiene urbana