Le Guide di Foggia Reporter: Alberona

Alberona – Un paese dalle caratteristiche bizantine che si circonda di lussureggianti boschi attraversati da fiumi e torrenti.
Ad Alberona l’acqua è l’elemento per antonomasia!
Antico ricovero di calabri insediatisi sotto un grande albero sulle falde del Monte Stilo, nei pressi del Volturno, da quel paese dei Monti Dauni Settentrionali chiamato Alvarone, si notò l’afflusso delle acque per tutta la pianura del Tavoliere delle Puglie.
Il borgo dalle cento fontane!
Tra le stradine in salita, l’inconfondibile profumo di tipico ragù pugliese come se una volta in vetta ci sia un piatto ad attenderci.
Così si scopre che Alberona è uno dei Borghi più belli d’Italia con tanto di Bandiera Arancione.

La sua bellezza, infatti, è come poche, per la storia, l’arredo urbano e per la monumentalità delle fontane.
La Muta, ad esempio, è una delle più affascinanti e il magico scroscio d’acqua si percepisce solo avvicinandosi.
Chissà quanti Cavalieri Templari vi si saranno dissetati dopo lunghi e faticosi cammini.
Alberona da Casale si trasformò in un castrum lungo la Via Traiana, posizione agevole per coloro che si dirigevano verso la Terrasanta.
E pensare che i Cavalieri di Malta vi passarono fino al XVI secolo, periodo in cui Alberona visse una rigorosa riqualificazione.

Palazzo e Torre del Gran Priore, l’attuale Domus poetarum, ebbero un ruolo importante in tutto il territorio, soprattutto durante i Gonzaga in funzione di pubblica utilità.
L’allestimento del Muraglione fu davvero geniale per vedere le acque delle sorgenti in discesa dai monti vicini verso pianura.
Si potrà ancora avvistare un solco acquifero passante per la suggestiva Chiesetta del Calvario, il Priorale e la torre militare dei Templari alla Chiesa Madre.
Palazzo Sorda sorse un pò dopo sulle basi del castello, quando il Regno di Napoli solennizzò Alberona in un rango di fortezza.
Stessa vicenda per Palazzo Cassitto, costruito sul dormitorio di San Rocco.

Chissà se già a quel tempo c’era il lampascione al forno e le intramontabili véreche, ceri dei fuochi di Sant’Antonio in processione sul Canale dei Tigli.
Tutto ciò esprime l’idea di una cittadella legata alla religiosità e alla natura. Persino l’Arco dei Mille denota il profondo legame tra Alberona e il circondario: ciottoli di fiume costruiscono tessera dopo tessera un antico pavimento calpestato da gruppi di briganti nascosti nel cuore dell’Aria Grande.
Dal belvedere, poi, si possono addirittura avvistare nascondigli e sottorranei, un’altra storia fantastica che ovviamente gli alberonesi custodiscono con cura.
Vedere per credere!
Fonte: Masciocco, R., “Alberona nel Medioevo: storia e tradizioni”, 2011.