Politica

Gara per il Teatro Mediterraneo, Mainiero: Giunta Episcopo incapace di concepire in modo corretto l’appalto

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FOGGIA – Il consigliere comunale Giuseppe Mainiero è intervenuto con una lunga nota sulla procedura per l’affidamento dei lavori dell’Anfiteatro Mediterraneo. ” Una vicenda – scrive Mainiero – su cui l’Amministrazione si era già distinta per una inutile e costosa perdita di tempo, sostituendo il Rup Carlo Dicesare quando tutto era pronto per la pubblicazione del bando. Così il Comune ha ritardato l’esecuzione dei lavori e ha provocato un aumento dei costi, essendo nel frattempo intervenuti due adeguamenti prezzo. Il che significa che oggi per realizzare quell’intervento (finanziato con 6 milioni di euro di fondi statali e regionali) è necessario aggiungere un altro milione di euro a carico delle tasse dei cittadini foggiani”. Mainiero punta l’indeice sull’assessore ai lavori pubblici Galasso che – scrive – “è riuscito a fare ancora peggio. Per questo intervento non ha utilizzato la tanto lodata Stazione Unica Appaltante della Provincia di Foggia – a cui il Comune ha aderito con un voto del Consiglio comunale carico di retorica e di lodi per la sua efficienza – spiegando di non averlo fatto perché la SUA opererebbe con tempi definiti “troppo lunghi”.”

Non è così, scrive il consigliere Mainiero, “non solo perché per la SUA la media dei tempi per la pubblicazione del bando, a partire dall’adozione della determinazione dirigenziale a contrarre, è di 45 giorni, ma soprattutto perché non è questo il vero motivo. La ragione – accusa Mainiero – è un’altra e attiene l’incapacità dell’Amministrazione di concepire in modo corretto l’appalto.  A seguito dell’incontro tenuto il 22 ottobre in Provincia con il Dirigente e i funzionari del Settore Appalti, SUA e Contratti, il Comune – spiega Mainiero – ha trasmesso infatti la bozza di determinazione dirigenziale a contrarre per l’avvio della procedura della gara, con allegata bozza del disciplinare di gara, volendo procedere attraverso l’istituto dell’accordo quadro ex art.59 del D.lgs.36/2023 e l’applicazione del criterio di aggiudicazione del minor prezzo alla procedura di gara sopra soglia comunitaria. E così la SUA è stata costretta a spiegare al Comune che la cosa non era possibile.

Con riferimento alla possibilità di ricorrere all’istituto dell’accordo quadro è stato spiegato al nostri geniali amministratori come, nel caso di specie, la redazione di un progetto esecutivo sia incompatibile con le caratteristiche strutturali e la ratio stessa dell’accordo quadro, la cui caratteristica principale è definire il perimetro generale delle obbligazioni contrattuali, poi destinate ad essere specificate in una successiva fase, mediante l’attivazione di specifici contratti di appalto. Tra l’altro anche l’ANAC ha più volte ribadito come l’istituto dell’accordo quadro sia “più idoneo per gli appalti che rispondono ad esigenze consolidate, ripetute nel tempo, il cui numero, così come l’esatto momento del loro verificarsi, non sia noto in anticipo”, ed ancora che “le prestazioni oggetto di tali servizi devono essere riconducibili ad elementi standardizzabili e ripetibili, per i quali le stazioni appaltanti non possono predeterminare con certezza il se, quando e quantum delle prestazioni”. Un istituto quindi inapplicabile per i lavori di “adeguamento funzionale, strutturale, impiantistico, acustica, antincendio, abbattimento barriere architettoniche dell’Anfiteatro Mediterraneo”, per i quali è già ben definito il quadro strutturale e funzionale dell’opera da eseguire, oltre alla sua impostazione contrattuale, di conseguenza senza la necessità di ricorrere a successive ed ulteriori specificazioni contrattuali.

Ma gli errori non finiscono qui, perché sempre la SUA ha censurato anche l’idea del Comune di procedere applicando il criterio di aggiudicazione del minor prezzo, su cui la Stazione Unica Appaltante ha espresso parere negativo. 

L’art.108 del D.lgs.36/2023, infatti, dispone che per le procedure di gara sopra soglia il criterio di aggiudicazione previsto è l’offerta economicamente più vantaggiosa. Un criterio che si articola sia nella componente del rapporto qualità/prezzo sia nella componente dell’elemento prezzo o del costo, seguendo un criterio di comparazione costo/efficacia quale il costo del ciclo di vita. E tra l’altro è applicabile solo per i servizi e le forniture (e quindi non per i lavori) con caratteristiche standardizzate o le cui condizioni sono definite dal mercato, fatta eccezione per i servizi ad alta intensità di manodopera.

Praticamente la SUA ha bocciato in toto le modalità attraverso cui il Comune intendeva procedere all’assegnazione dell’appalto. Con motivazioni ineccepibili e messe nero su bianco, quindi espresse in modo ufficiale. 

Altro che tempi troppo lunghi.  Ma non è finita qui – prosegue Mainiero – Incassata la bocciatura del SUA, gli uffici del superassessore Galasso, non contenti, hanno pensato bene di proporre lo stesso “pasticcio amministrativo” ad Invitalia. Dalla quale, però, hanno ricevuto la stessa identica risposta ottenuta dalla Stazione Unica Appaltante della Provincia, essendo dunque costretti a correggere la procedura di affidamento che avevano incautamente immaginato.

Di conseguenza, dopo aver perso inutilmente tempo per la testarda incapacità del Comune, la nuova procedura è stata affidata ad Invitalia che individuerà l’aggiudicatario in osservanza all’art. 108 del codice degli appalti. Peccato però costerà all’Amministrazione (e quindi ai Foggiani) circa 50mila in più rispetto a quanto sarebbe costata se a gestirla – correttamente – fosse stata la SUA di Palazzo Dogana”.

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