Viaggi e turismo

Il Nord della Puglia tra i Posti Più Belli e Autentici da Visitare

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Negli ultimi anni, la Puglia si è imposta come una delle destinazioni turistiche più amate d’Italia, grazie alle sue spiagge, ai borghi storici e alla sua straordinaria cucina. Tuttavia, mentre altre zone della regione, come il Salento e la Valle d’Itria, hanno visto un’esplosione di visitatori a livelli tali da sfociare facilmente nell’ormai noto overtourism, il Nord della Puglia è riuscito a mantenere una dimensione più autentica e meno inflazionata, anche grazie al fatto di essere rimasto ai margini dei riflettori puntati dai social media.

Questo angolo della regione offre però paesaggi spettacolari, siti storici di grande valore e belle spiagge. Un’indagine condotta da uno dei migliori travel blog italiani, ha evidenziato come il nord della Puglia rappresenti una delle aree più autentiche e meno conosciute della regione.

Qui infatti, a differenza di altre zone della Puglia dove l’industria turistica ha spesso sacrificato o travisato l’identità locale per soddisfare la domanda di un turismo di massa, si possono visitare diversi posti che hanno mantenuto un certo equilibrio tra accoglienza e autenticità. Questo ha anche permesso alla zona di reggere, con maggior successo, la recente concorrenza delle mete emergenti dell’altra sponda dell’Adriatico, come le località balneari albanesi.

In cima alla lista dei posti più belli ci sono sicuramente il promontorio del Gargano con il suo parco nazionale e la Foresta Umbra, un polmone verde ricco di biodiversità. I principali affollamenti turistici si concentrano intorno alle belle Vieste, Peschici e Mattinata, che tuttavia resistono ancora egregiamente ai drammatici cambiamenti e deturpamenti indotti dal turismo di massa, così come le Isole Tremiti, un paradiso per gli amanti del mare e delle immersioni.

Per meglio apprezzare la tranquillità e i bei paesaggi che rendono questa parte della regione una delle migliori da visitare, però occorre andare verso Monte Sant’Angelo, che ospita il Santuario di San Michele Arcangelo, un sito UNESCO e uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti d’Europa, oppure verso mete sottovalutate come Troia, con la sua cattedrale romanica con il famoso rosone traforato, una delle più belle della regione. Infine, una menzione speciale viene riservata alle Saline di Margherita di Savoia, che offrono uno spettacolo naturale unico, con distese di acqua rosa che si estendono all’orizzonte e un ecosistema ricco di avifauna, inclusi fenicotteri e altre specie rare.

A differenza di altre zone della Puglia, il Nord fa da esempio nella difficile resistenza ai processi di trasformazione radicale causati dalla pressione turistica. Questo si deve a diversi fattori, a partire dalla conformazione geologica e geografica del territorio, che hanno contribuito a preservare ampi tratti di costa, soprattutto nel Gargano. La presenza di vincoli paesaggistici e ambientali che limitano le possibilità di edificazione incontrollata è stato uno dei grossi passi in avanti che in Italia ha permesso, nel corso di decenni, di giungere a politiche più restrittive riguardo le concessioni edilizie e all’uso del suolo, evitando la drammatica cementificazione che si sta verificando, ad esempio, sulla sponda opposta dell’Adriatico e dello Ionio.

Il patrimonio naturale e culturale della Puglia va preservato, perché è una grande ricchezza per chi ci vive e per chi lo ama, oltre ad essere fonte di sostentamento per migliaia di persone ed uno dei motori dell’economia locale. Paesaggi unici come il Gargano e il Tavoliere conservano l’essenza di questa regione e delle sue tradizioni, e si può sempre scegliere di puntare su un modello di sviluppo che integri un turismo votato alla qualità e alla valorizzazione del patrimonio storico e architettonico senza snaturarlo. La ristrutturazione di centri storici, il recupero di masserie e la promozione di un turismo esperienziale legato alla tradizione enogastronomica sono strategie che in Puglia hanno permesso con successo di coniugare crescita economica e tutela del territorio.

Nonostante questi sforzi, le sfide non mancano. L’aumento del numero di visitatori nei mesi estivi mette indubbiamente sotto pressione le risorse del territorio, a cominciare da quelle idriche, ma è l’opportunità giusta per promuovere un turismo culturalmente più attento, più sostenibile e incentivare in pratiche rispettose dell’ambiente, in una sfida che può coinvolgere l’intero Sud Italia nel dimostrare che un equilibrio tra turismo e conservazione è possibile, e che la valorizzazione del territorio può avvenire senza sacrificare la sua autenticità.

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