Università: Lo Muzio minimizza le critiche e l’Aula Magna lo applaude

Chi si aspettava una cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico rovinata dalle polemiche nei confronti del Magnifico rettore è rimasto deluso. Lorenzo Lo Muzio ha minimizzato l’accaduto, non ha contestato le critiche, non ha polemizzzato con i firmatari del documento di critica. Le polemiche sembrano averlo provato, ma l’Università pare essere con lui. L’applauso, quando è salito sul palco dell’Aula Magna per andare al suo posto affianco ai prorettori, è stato lungo e scrosciante. Un segnale tangibile di come la pensa la maggioranza dei docenti, del personale amministrativo e degli studenti. A sentire docenti e studenti i quattro firmatari del documenti di critica e sfiducia al Magnifico (Agostino Sevi di Scienze Agrarie, Barbara De Serio di Studi umanistici, Donatella Curtotti di Giurisprudenza e Piero Mastroberardino decano di Scienze Sociali), sembra abbiano rimediato solo una brutta figura, lavando in pubblico i panni sporchi dell’Ateneo e ytradendo la tradizional eriservatezza del mondo accademico. Lo Muzio ha minimizzato ai microfoni dei giornalisti: “Dal punto di vista tecnico la sfiducia si può presentare solo dal 24° mese di mandato, su iniziativa del Senato Accademico, e non dei direttori di Dipartimento. Per il momento c’è solo una lettera che contesta un mio ordine del giorno”.
Per il resto la cerimonia si è svolta secondo copione. L’unica polemica forte è arrivata dal rappresentante dei dottorandi, che ha lamentato l’insufficienza dei fondi loro destinati, un carico di lavoro che può arrivare a 50 ore la settimana ed uno stipendio che a malapenda supera i mille euro.
La ministra Bernini, collegata in remoto dal Ministero, ha assicurato il suo impegno per aumentare le borse di studio e venire incontro alle esigenze dei dottorandi.